Giornalisti in Sicilia/ Al Comune di Palermo tutti precari e ora licenziati, alla Regione sono tutti redattore capo

Il rapporto tra la politica siciliana e i giornalisti è difficile. Vero è che la Sicilia costituisce un’entità difficilmente comprensibile se uno vive in qualsiasi altra parte d’Italia, specie al Nord, ma la vicenda dell’ufficio stampa del Comune di palermo, denunciata dal sindacato dei giornalisti siciliani e dal sindacato nazionale, probabilmente risulta difficile da capire anche da parte di un siciliano. Ed è opportuno ricordare che anche alla Regione le cose non sono migliori, anche se di segno opposto rispetto al Comune: lì i giornalisti li hanno assunti tutti, anzi, li hanno fatti tutti capi redattori.,

Invece al Comune di Palermo, informa il sindacato regionale, a distanza di sei mesi dalla pubblicazione del bando di concorso, l’amministrazione comunale “non solo non è stata in grado di espletare il concorso per 13 posti di redattore ordinario, non solo ha continuato a proporre ai giornalisti dell’Ufficio stampa contratti a titolo gratuito”, ma adesso comunica di dover sospendere ogni tipo di attivita’ dell’Ufficio in attesa dell’approvazione del conto consuntivo che dovrebbe sbloccare anche l’iter concorsuale”.

Prosegue il sindacato che si tratta di “un comportamento incomprensibile che configura inadempienze amministrative e mancanza di programmazione, che mortifica gravemente le professionalita’ giornalistiche che in questi anni hanno garantito l’attivita’ di ufficio stampa, e che penalizza organi di informazione e cittadini i quali non potranno ricevere con la necessaria tempestivita’ ed efficacia notizie sull’attivita’ politico-amministrativa del capoluogo dell’Isola, in barba ad ogni principio di trasparenza”. Una posizione che rappresenta “un clamoroso autogol da parte dell’amministrazione comunale e della sua burocrazia, nei confronti della quale l’Associazione siciliana della stampa si riserva le piu’ opportune iniziative di carattere sindacale e legale”.

E ha detto la sua anche la Federazione nazionale della stampa, Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti, il cui segretario, Franco Siddi, ha dichiarato:

” ‘Licenziando’ di fatto i giornalisti dell’ufficio stampa, l’amministrazione comunale di Palermo è riuscita a trovare un rimedio peggiore del male. In un solo colpo, infatti, l’amministrazione Cammarata è riuscita a negare alla città il diritto di essere informata sull’attività dell’intero Ente, e non solo del sindaco che invece continuerà ad avvalersi di un suo consulente-portavoce, e a violare lo spirito della legge 150 che, prevedendo l’obbligo della trasparenza degli atti pubblici, impone alle amministrazioni di dotarsi di un ufficio stampa.

“Questa interruzione dell’attività dell’Ufficio stampa, dopo l’ennesima richiesta di firma di un contratto a titolo gratuito respinta dal sindacato dei giornalisti, è uno schiaffo non solo a chi per tanti anni ha lavorato per l’amministrazione ma per l’intera città, per lo stesso Comune e per la sua burocrazia, incapace di trovare – dopo anni – una soluzione dignitosa e accettabile a un problema che altre amministrazioni da tempo hanno voluto e saputo risolvere.

“Confidiamo che il Consiglio comunale, e in modo particolare la sua presidenza, la cui attività sarà di fatto oscurata dopo la decisione dell’amministrazione di smantellare l’ufficio stampa, vogliano – con uno scatto di orgoglio, a tutela non solo dei giornalisti ma di tutta la città – intervenire con decisione per evitare quest’ennesimo sfregio alla città.

“Il sindacato dei giornalisti, da parte sua, ha già avviato tutte le iniziative per fare valere in ogni sede i diritti, violati, dei colleghi dell’ufficio stampa, certa che la Corte dei Conti, che già indaga sulla vicenda, voglia accertare se esistano o meno responsabilità sulla mancata conclusione del concorso già completato, ma poi inspiegabilmente bloccato, negando la stabilizzazione ai colleghi”.

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