Quattro giornalisti italiani al Newseum di Washington

NEW YORK  – Il Newseum di Washington, il museo di Washington dedicato alla storia e alla funzione che il mondo dell’informazione ricopre nella democrazia moderna, ha anche i nomi di quattro giornalisti italiani: Giuseppe Impastato, Mauro Rostagno, Cosimo Cristina e Giovanni Spampinato. Sono morti nell’esercizio del loro dovere, uccisi perché scrivevano di mafia e figureranno con i 2.084 giornalisti, fotografi, comunicatori e direttori che il Newseum ha inciso nel Journalists Memorial, il memoriale dedicato ai giornalisti morti in missione.

Al Journalists Memorial sono stati aggiunti oggi i nomi di 59 giornalisti morti in missione nel 2010, e di altri 18 morti in passato. Tra questi, appunto, figurano i nomi dei quattro reporter italiani. Per l’occasione il Newseum ha organizzato una cerimonia alla quale sono intervenuti, tra gli altri, Krishna Bharat, creatore di Google News, e Alexander Lebedev, imprenditore russo e co-proprietario della Novaya Gazeta, il giornale in cui lavorava Anna Politoskaja, la giornalista russa conosciuta per la sua opposizione al premier russo Vladimir Putin, uccisa il 7 ottobre del 2006 nell’ascensore del palazzo in abitava, a Mosca.

Nato a Cinisi in una famiglia mafiosa, Giuseppe Impastato ruppe con i parenti e diventò un attivista politico.Nel 1976 fondò Radio Aut, in cui faceva informazione e satira su politci e mafiosi. Nel 1978 si candidò al consiglio comunale e durante la campagna elettorale fu ucciso da esplosivi piazzati sotto di lui mentre il suo corpo era disteso su una linea ferroviaria. Aveva 30 anni. Nel 2002 uno dei capi di Cosa Nostra, Gaetano Badalamenti è stato condannato come mandante dell’omicidio.

Mauro Rostagno, nato a Torino, aveva fondato una comunità a Trapani, in Sicilia, e lavorava come giornalista per una televisione locale. Nelle sue trasmissioni raccontava gli affari e le violenze mafiose.Nel 1988, tornando nella comunità dove viveva, fu ucciso da alcuni sicari.Il suo nome figura nel Journalists Memorial a Bayeux, Francia, come ”uccisodalla mafia”. Rostagno aveva 46 anni, due figlie.

Giovanni Spampinato, giornalista del quotidiano siciliano L’Ora e collaboratore de L’Unità, fece numerose inchieste sui legami tra i gruppi neofascisti e sulla criminalità organizzata della Sicilia orientale. Quando un imprenditore fu ucciso a Ragusanel 1972, fu l’unico a pubblicare la notizia che il figlio di un alto magistrato legato all’estrema destra era stato interrogato sulla vicenda. Il 27 ottobre del 1972 il sospettato uccise Spampinato, che aveva 26 anni, con sei colpi di pistola.

Cosimo Cristina, corrispondente da Termini Imerese del quotidiano siciliano L’Ora, scrisse articoli sulle collusioni tra politica locale e mafia. Il 3 maggio 1960 uscì di casa per una riunione e non vi fece più ritorno.Due giorni dopo, il suo corpo fu trovato lungo una linea ferroviaria. Reporter Senza Frontiere e le associazioni di giornalisti italiane considerano Cosimo Cristina il primo giornalista ucciso dalla mafia.Aveva 25 anni.

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