Giro d' Italia: l'impresa di De Clercq

MONTEVERGINE DI MERCOGLIANO (AVELLINO) 13 MAG E' di Bart De Clercq la prima f – MONTEVERGINE DI MERCOGLIANO (AVELLINO), 13 MAG – E' di Bart De Clercq la prima firma d'autore di questo 94/o Giro d'Italia. Il corridore belga mette il sigillo alla sua prima vittoria da professionista al Santuario di Montevergine di Mercogliano. Nel primo degli otto arrivi in salita della corsa rosa, De Clercq compie una vera impresa andando a tagliare il traguardo con il dito puntato verso il cielo. Dedica speciale, la sua, alla famiglia di Wouter Weylandt, il connazionale morto lunedi' scorso in una caduta in discesa durante la terza tappa, a pochi chilometri dall'arrivo a Rapallo. Una vittoria meritata la sua, 'sporcata' tuttavia dall'ennesimo scandalo doping per la pubblicazione di una lista segreta dell'Uci con l' 'indice di sospetto' doping di 35 corridori (nove sono al Giro). Un successo con brivido finale. Ancora un metro e probabilmente avrebbe perso. Partito negli ultimi sette chilometri, De Clercq ha rischiato di vedersi portar via il successo da Michele Scarponi, che e' gli e' piombato addosso da dietro come un falco. Negli ultimi cento metri il belga ha pagato la fatica solitaria piantandosi quasi sui pedali. Ma anche se era 'cotto', ha stretto lo stesso i denti e il suo coraggio e' stato premiato. Il primo traguardo in salita cambia poco o niente della classifica. L'unico a fare un piccolo passo avanti e' proprio Scarponi che guadagna due posti salendo dal settimo al quinto posto. E, quel che conta, rosicchiando secondi preziosi su Contador e Nibali. Questa settima tappa – la piu' breva della corsa rosa 2011, 110 km da Maddaloni a Montevergine – non doveva dare risposte definitive, ma certo un'indicazione si'. Ed e' che il marchigiano in questo Giro c'e' piu' che mai. Anche se Weening resiste in maglia rosa. Ma anche Nibali ha fatto la sua parte. Sempre a controllare la corsa e dirigere con maestria e sempre maggiore sicurezza la sua squadra davanti al gruppo dei migliori. Anche il messinese ha sprintato con Scarponi nel finale, ma si e' fatto 'bruciare' dal ceco Kreuziger e anche da Garzelli, che su queste rampe si inerpica come un ragazzino. Per esaltarsi e regalare spettacolo ai suoi tantissimi tifosi lo 'Squalo' aspetta la sua tappa, la Messina-Etna. Sperando che si faccia davvero. Il risveglio del vulcano qualche dubbio continua a seminarlo, anche se gli organizzatori continuano ad essere fiduciosi. Chi avrebbe voluto vedere fuoco e fiamme negli ultimi 17 chilometri della salita verso il Santuario di Montevergine e' rimasto parzialmente deluso. Nessuno dei big si e' scoperto piu' di tanto, l'unico e' stato Scarponi ma quando era troppo tardi. Contador continua ad essere una sfinge imperturbabile. Non sono queste le salite sulle quali puo' fare la differenza, e lui continua a restarsene tranquillo a 30 secondi dalla maglia rosa. Tappa comunque nervosa, con anche gli italiani protagonisti: prima Visconti poi Pirazzi. Dopo 13 chilometri se ne sono andati via in due (Berard e Canuti), a loro si sono aggiunti poco dopo Vorganov e Pineau, quindi Bak, Pasamontes, Selvaggi, Visconti, Cherel e Betancourt. Il plotone si e' ridotto a cinque (Bak, Canuti, Pineau, Montaguti e Visconti) raggiungendo circa 3 minuti di vantaggio. Dal gruppo Hoogerland e' uscito a caccia dei fuggitivi, raggiunti al km 84. A sette chilometri dal traguardo l'affondo decisivo di De Clercq, che arriva fino a mezzo minuto di vantaggio. Sceso quasi a zero proprio sul traguardo. Domani sara' un'altra tappa per velocisti, 217 km da Sapri a Tropea, con un unico strappo in prossimita' del traguardo, mentre l'Etna inizia ormai ad avvicinarsi. .

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