Giro d'Italia, Weylandt: i compagni volevano lasciare il Giro

GENOVA – Occhi lucidi e tanta tristezza, non e’ stata una partenza di tappa come le altre oggi a Genova. Un silenzio irreale aleggiava a Quarto dei Mille al via della quarta tappa della corsa rosa. Annullate le musiche e i festeggiamenti, scarso anche il pubblico. Il giorno dopo la tragedia di Weylandt tutta la carovana si e’ stretta attorno al suo team, la Leopard, e alla famiglia dello sfortunato corridore belga. Il padre, arrivato ieri sera con la nuora incinta, questa mattina e’ andato all’obitorio di Lavagna per il riconoscimento del corpo del figlio, che di prima mattina e’ stato benedetto da un padre cappuccino. Al via della tappa il pullman della Leopard e’ stato transennato. E’ stato vietato ai giornalisti di avvicinarsi, alcuni corridori di altre squadre sono arrivati alla spicciolata per un saluto ai compagni di Weylandt, tra questi anche la maglia rossa Millar. A salutare il team anche il ct azzurro Bettini e il direttore generale di Rcs, Michele Acquarone, che ha abbracciato uno per uno i corridori. Lo spagnolo Lastras della Mobistar ha espresso il suo cordoglio personale ai ciclisti della Leopard ed e’ poi scoppiato a piangere. La Leopard voleva lasciare il giro, ma il papa’ di Weylandt ha convinto tutti a restare in gara per il figlio. ”La nostra vita e’ in bicicletta sulla strada, onoriamo la gara per Wouteer. Il ciclismo si comporta come una famiglia, non e’ un giorno per stare da soli”, ha detto il team manager Brian Nygaard. .

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