Giro Italia, morto Weylandt: Il Bocco, discesa delle trappole

RAPALLO (GENOVA) – Il Passo del Bocco e' un pezzo di paradiso naturalistico disegnato vicino alla Val d'Aveto, a cavallo tra le province di Parma e Genova, oltre 957 metri d'altezza che degradano con una pendenza del 5,5% verso il mare. In questo paradiso, che nasconde trappole velenose, e' morto oggi pomeriggio il ciclista belga Wouter Weylandt, vittima di una rovinosa caduta a 20 chilometri dall'arrivo di tappa a Rapallo. Li' dove scendi e ti lasci alle spalle la zona del parmense con le sue colline e gli altipiani, la carovana ha scollinato e ha cominciato a scendere in mezzo ad abeti e pini lungo una strada che porta a razzo verso il mare. Dopo tre tornanti in lontananza, all'improvviso, si vede il Mar Ligure. Quella strada, bella e maledetta, ha una caratteristica: e' formata da curve-tornanti molto brutte e semirettilinei con cambi di tracciato che possono ingannare. Curve 'tecniche', sporcate da sporgenze e rientranze, variazioni d'angolo, spigoli di case. La strada all'improvviso si allarga e si stringe mentre la vegetazione cambia: lecci e ulivi che fanno filtrare raggi del sole che accecano, che impediscono una visuale perfetta della strada. Cambiano i colori e l'intensita' della luce e cambia, soprattutto, la possibilita' di modificare la traiettoria delle biciclette. Per questo e' molto amata dai ciclisti, ma anche dai motociclisti, che tutti i giorni d'estate sfidano, sul Bocco, le trappole di un paradiso. .

Gestione cookie