Giustizia, ecco l'impianto della riforma

Roma – Una legge costituzionale e dieci leggi ordinarie di attuazione. E' l'impianto della riforma della giustizia approvato oggi dal Consiglio dei ministri e presentata dal guardasigilli Angelino Alfano insieme al premier Silvio Berlusconi. Sul testo è possibile che si vada al referendum. "Se avremo la maggioranza qualificata dei due terzi – ha spiegato Alfano – entrerà subito in vigore, se non sarà così ci sarà un referendum al quale saranno chiamati a rispondere i cittadini". Tra i punti più importanti della riforma, la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri; la separazione del Consiglio superiore della magistratura in due organismi distinti, uno per quella giudicante e l'altro per quella inquirente; l'introduzione di una lista di priorità nei reati da perseguire per i pm; il divieto di appello contro le sentenze di assoluzione in primo grado; l'introduzione della possibilità di trasferire d'ufficio i magistrati.Ecco l'elenco delle leggi ordinarie. "Le presenteremo – ha spiegato Berlusconi – in successione al Parlamento" e seguiranno ciascuna il proprio iter distinto: 1. legge sulla separazione delle carriere; 2. modifiche dell'ordinamento giudiziario riguardo all'organizzazione dell'ufficio dei pubblici ministeri; 3. legge istitutiva dei due Consigli superiori della magistratura; 4. legge istitutiva della Corte di disciplina (una alta corte che giudicherà i magistrati al posto della sezione disciplinare del Csm); 5. legge che individui le eccezionali esigenze organizzative per le quali i Csm possono destinare i magistrati ad altra sede (variazione del principio di inamovibilità del magistrato); 6. legge che regola i rapporti fra l'ufficio dei Pm e la polizia giudiziaria; 7. legge sui criteri di esercizio dell'azione penale (rimane l'obbligatorietà dell'azione penale ma sarà soggetta a priorità individuate dal Parlamento); 8. legge per regolamentare i casi di inappellabilità delle sentenze di primo grado in caso di assoluzione; 9. legge sulla nomina elettiva dei magistrati onorari (norma inizialmente non prevista e fortemente voluta dalla Lega); 10. legge sulla responsabilità civile dei magistrati.

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