La comunicazione non lascia in pace nessuno, nemmeno nell’aldilà. Nell’era dei social network è ormai assodato: impossibile dimenticare l’anniversario di matrimonio o perdere le coordinate bancarie. Dopo la tempesta Facebook, la Gran Bretagna mette a punto i cosiddetti “deathbook”, uno strumento decisamente singolare per comunicare con i propri cari che, come dice lo stesso nome del portale, sono morti.
Il panorama cybernetico inglese offre un’ampia gamma di siti in cui inserire una sorta di testamento digitale che non ha alcuna valenza legale ma pratica sì. Grazie ad essi la posta elettronica, come le password dei conti bancari o i blog personali non saranno più un segreto per le famiglie dopo la perdita di una persona cara.
L’aspetto macabro di un simile servizio non scompone di una virgola gli utenti che ne usufruiscono, come il 63enne Simon Gilligan, che ha creato una pagina ad hoc su lastmessagesclub.co.uk: « L’ho fatto perché ho sentito di alcuni casi in cui la gente è morta e c’è voluto molto perché i parenti risalissero a queste informazioni. Renderà le cose più semplici per la mia moglie e i miei figli».