Gran Bretagna: Gordon Brown va al voto con l’incubo della fronda interna e quattro ministri in meno

La Gran Bretagna vota domani per le europee e per il rinnovo di 34 comuni nel pieno di una tempesta politica. Dopo il ministro dell’Interno, Jacqui Smith, ha annunciato le sue dimissioni anche quello per le Comunità, Hazel Blears, che ha dichiarato di «voler tornare alla militanza di base» e «aiutare il Partito laburista a riconnettersi al popolo».

Come la Smith, anche la Blears era stata lambita dallo scandalo dei rimborsi gonfiati, pur avendo restituito le 13mila sterline di mancato pagamento del “capital gain” per una vendita immobiliare.

Ma soprattutto è considerata una blairiana di ferro che ha voluto rompere con Brown prima di essere sacrificata nel rimpasto previsto per venerdì o al più tardi lunedì prossimo, un segnale che il partito si potrebbe spaccare nella probabile eventualità di un tracollo elettorale.

L’uscita di scena del quarto membro del governo in 24 ore (in precedenza si erano dimessi il sottosegretario all’Infanzia e il responsabile del Gabinetto), aumenta la pressione sul premier. Nick Clegg, leader dei liberaldemocratici che sognano il sorpasso nel test elettorale, ha affermato che i laburisti sono «in totale dissoluzione».

«Il governo sta crollando davanti ai nostri occhi», gli ha fatto eco il numero uno dei Tories, David Tories, in un burrascoso Question Time alla Camera dei Comuni in cui ha chiesto elezioni anticipate. Intanto monta la fronda interna contro Brown: un gruppo di deputati laburisti ha annunciato che punta a raccogliere le 70 firme necessarie per rimettere in discussione la leadership del partito.

Gestione cookie