Greta Thunberg e le sue prediche non servono ma riforme: il nostro progresso tecnologico ha rallentato, ha bisogno di una scossa, senza badare ai sondaggi e agli ambientalisti.
Il lungo inverno sta inguaiando la nostra Italia, che non cresce da trent’anni e che ha visto gli ultimi dieci una erosione dei salari del 7%. Stiamo pagando tante cose: la follia di Putin, lo shock energetico, la pandemia, le bizze climatiche, gli squilibri demografici, le pressioni migratorie, peraltro crescenti.
Lamentiamo i danni della siccità, le speculazioni sull’energia, lo Stato-pagatore (macchina per costruire forme di consenso sociale). Comprare il consenso delle corporazioni è un autogol. La doppietta lockdown-sanzioni ha fatto il resto. Come uscirne? È possibile? Siamo in tempo? Una opinione c’è.
1) RIFORME, SENZA BADARE AI SONDAGGI E A GRETA
Un governo che vuole durare cinque anni deve agire subito, anche con misure impopolari. Se necessario. Deve smontare arcaici meccanismi, non sostituirli con lo Stato-mamma che aiuta tutti . Questa è la soluzione meno efficiente. Paura dei sondaggi? Certo, è un palo robusto. In Italia si vota molto spesso. Tutti i partiti guardano al 2024 (elezioni europee ). Data importante, soprattutto per la sinistra. Il Pd le ultime due volte – 2018, 2022 – è andato piuttosto male (eufemismo ). E l’ultima vittoria elettorale del centrosinistra risale a Prodi. Ma è stata una vittoria con soli 24 mila voti di scarto. Tutto dimenticato in questi 13 anni di governo PD (su 16 anni). Quindi il PD ha poco più di un anno per ritrovare l’identità perduta ed evitare l’incubo del sorpasso Cinquestelle.
2) TUTTO DIPENDE DALLA ENERGIA
Quindi occorre recuperare il tempo perduto con, ad esempio, i rigassificatori,il nucleare e puntare su progetti in diversi settori ( fusione nucleare, idrogeno). Certo, ci vuole coraggio. Vedi i tormenti che procura il termovalorizzatore di Roma. Su questo versante c’è molto da fare. Agricoltura in testa; il che vuol dire cibo, sicurezza alimentare. Il primo problema riguarda il ruolo della energia fossile nella produzione di alimenti. Tema da affrontare subito. Il nostro progresso tecnologico è rallentato. Serve una scossa.
3) SUPERARE LE RESISTENZE DEGLI AMBIENTALISTI
Non è facile. Il Paese ha bisogno anche di infrastrutture fisiche come strade e ponti, non certo delle prediche della attivista svedese Greta Thunberg, oggi 20enne; ultima eco-protesta della signorina è in questi giorni in Vestfalia per l’estrazione di carbone; estrazione necessaria per far fronte alla crisi energetica e alla carenza di gas. Anche molti Verdi tedeschi sono perplessi e divisi.
La penuria di gas russo ci costringe oggi a rivedere molti dogmi. Gli argomenti antinucleari sono cambiati persino in Giappone dove, verrebbe da supporre, l’incidente alla centrale di Fukushima (1 morto,18 feriti) ha lasciato segni inguaribili. Non è così. Il Giappone è tornato alla energia atomica, dieci anni dopo. Certo, con tutte le cautele del caso. Consapevoli però che “l’energia atomica resta tra le più sicure che abbiamo, al pari del sole e del vento”. Domanda: se lo fanno loro, noi cosa aspettiamo?