Beppe Grillo ci fa o ci è quando dice di cercare e fondare una nuova religione, quella de “L’altrove”? Più la seconda che la prima, ci scherza un po’ ma ci, è il caso di dirlo, crede molto di più. Il simbolo con una A che è un’antenna stilizzata e la “corona di spinotti” vengono dalla terra dello scherzo ma la metafisica low cost per cui le domande giuste sono sbagliate e quelle sbagliate sono giuste, le visioni tardo psichedeliche degli Antivatar che sono dentro e sopra di noi e la massima prima della religione altrovista “non cercate risposte ma domande: le risposte arriveranno da sole” sono serio e genuino prodotto della riflessione di Beppe Grillo sul mondo, anzi sull’Universo.
Per comprendere appieno e apprezzare il senso profondo della rivelazione di Beppe Grillo messia de “L’altrove” occorre una sorta di vangelo, vangelo che raccolga e illustri i passi del messia nel mondo degli umani. Per buona sorte ce l’abbiamo, è il vangelo secondo Quelo. Quelo? Quelo chi? L’Apostolo secondo Corrado Guzzanti, quel Quelo che così indicava e sintetizzava la via alla conoscenza e alla salvezza: “La risposta è dentro di te ma è…sbagliata”.
Ecco, non si poteva dir meglio della diffusa quanto esile cultura germogliata intorno al grillismo fino farsi perfino teoria e pratica della cosa pubblica: la risposta è dentro di loro, ma è sbagliata. Perché? Perché, appunto, è dentro di loro.