Guantanamo/ La repubblica di Palau accoglie la richiesta degli Stati Uniti. I 17 detenuti uiguri attualmente nel carcere verranno trasferiti, ma la Cina protesta e chiede che vengono processati per terrorismo

L’amministrazione Obama va avanti verso la chiusura del carcere di Guantanamo. Secondo il Pentagono gli uiguri, musulmani di origini cinesi ma di lingua turca, non costituiscono più un pericolo per gli Stati Uniti. I 17 uiguri attualmente detenuti nel penitenziario al largo di Cuba sono pronti per la scarcerazione e verranno accolti dalla repubblica di Palau, uno Stato insulare nel Pacifico.

«Abbiamo accettato la richiesta degli Stati Uniti di accogliere questi detenuti» ha detto il capo dello Stato, Johnson Toribiong. «Siamo onorati e orgogliosi di reintegrare la minoranza uigura della Cina», ha continuato nella sua risposta al Presidente Obama, che la settimana scorsa si era rivolto alla piccola repubblica nell’isola omonima del Pacifico, a circa 800 chilometri dalle Filippine.

Secondo alcune indiscrezioni, Palau, fino al ’94 amministrata dagli Stati Uniti potrebbe ricevere una consistente ricompensa per quello che è stato definito un «gesto umanitario», che però potrebbe costare all’America uno strappo con la Cina, dove gli uiguri rappresentano un’etnia perseguitata. Proprio per paura di torture o violenze, ripetutamente denunciate dalle associazioni per la tutela dei diritti umani, l’amministrazione Obama ha scelto di non rimandare i 17 detenuti in territorio cinese.

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