Gubbio, è una fake news la storia del pesce crudo mangiato al ristorante che avrebbe provocato dissenteria, diarrea e vomito

I membri di una società di pesca sportiva, circa 40 persone, si sono riuniti in un ristorante di Gubbio per festeggiare il tonno appena pescato.

Il gruppo ha chiesto ad un ristorante di poter mangiare il tonno crudo che sarebbe stato servito ad almeno 100 persone. Peccato però che il pranzo sarebbe finito malissimo: tutti i convitati sarebbero infatti stati colti da attacchi di dissenteria acuta con vomito e diarrea. Due persone sarebbero finite addirittura in ospedale. Il tutto sarebbe accaduto dopo aver consumato il pesce in questione.  

Gubbio, pranzo di pesce finisce male: è una fake news

Il condizionale è d’obbligo dato che, come fa sapere il ristoratore, si tratterebbe solo di “chiacchiere infamanti“. Quindi di una fake news. Ecco le parole del ristoratore raccolte da Il Giornale e citato dal TgCom: “Dopo aver constatato che a distanza di giorni tali supposizioni (perché di questo si tratta, solo di “chiacchiere”) vengono ancora alimentate da mere voci di popolo mi trovo costretto a replicare. Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante”.

“Avevamo permesso ai componenti della società di pesca di pranzare nel nostro ristorante. Il pesce crudo lo hanno portato loro da fuori e, da quanto ne so, lo hanno fatto sfilettare in un altro locale. Quindi noi abbiamo solo ospitato le oltre cento persone. Potrebbe bastare questo per giustificarmi, ma vorrei smentire ciò che sta circolando sui social. Si tratta di chiacchiere che vengono alimentate da voci di popolo. Il ristoratore ha poi concluso: “Si è voluto creare un caso che non esiste pubblicando perfino immagini scabrose false, poiché le persone immortalate non sono nel mio locale”.

Cosa circola sul web

A far diventare virale questa storia è stato il classico passaparola via social e WhatsApp. “Scene apocalittiche” si sente dire in alcuni audio (a volte blasfemi e molto coloriti) che circolano rimbalzando da un telefonino all’altro. Chi era a cena sarebbe stato colto da scariche di diarrea e vomito improvvisi con alcuni che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche. La storia però fa acqua da tutte le parti. E’ infatti inverosimile per molte ragioni e non si conosce con esattezza nemmeno la data. 

Stando ad alcuni giornali locali, il tutto sarebbe accaduto domenica 2 ottobre. Pare che diversi commensali presenti alla cena di Gubbio (provincia di Perugia) abbiano imprudentemente deciso di consumare alcuni pesci crudi e siano stati colti da scariche di diarrea incontrollabili. Addirittura, si sente in alcuni audio “inoltrati molte volte” che girano su WhatsApp, qualcuno si sarebbe lasciato “andare” negli angoli dei ristoranti. Altri avrebbero preso l’auto cercando di raggiungere casa salvo scontrarsi con altre auto e finire nel fossato.

Non ci sono però vittime e quanto accaduto, più che altro strappa una risata rafforzando la teoria che si tratti di una fake news.  C’è poi da aggiungere che Gubbio, trovandosi in Umbria, è lontana dal mare. Per fare la pesca al tonnetto consentita in autunno, dalla località umbra si deve raggiungere il Lazio o la Toscana. Insomma qualcosa da fare difficilmente in una giornata. Eppure tutti i giornali che riportano la notizia parlano di una battuta di pesca seguita dalla mangiata al ristorante.

Difficile che un ristoratore accetti di servire pesce crudo portato dai commensali

I pescatori della comitiva, stando alla storia avrebbero quindi portato il pesce in un ristorante a Gubbio e qui si sarebbero fatti servire il pesce crudo. Difficile però che un ristoratore accetti di fare una cosa del genere dato che tutta la merce che viene venduta deve essere tracciata. 

Per servire il pesce crudo, serve poi che l’alimento venga prima abbattuto. Insomma, nessuno ristoratore accetterebbe di rischiare di attentare alla vita dei propri clienti. 

Troppe notizie per non avere una versione ufficiale da parte di forze dell’ordine o sanitari del 118. E poi basta sentire i commenti girati sui telefonini per rendersi conto che forse siamo proprio davanti ad una fake news. 

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