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Guerra, si fa presto a dire “cessate il fuoco”: dov’è il trucco? Putin prende tempo, spera che torni Trump

Guerra, Si fa presto a dire “cessate il fuoco”. O come dice, a sorpresa, Lukashenko, il fido (e ambiguo)  guardaspalle di Putin  quando riconosce che “serve una tregua immediata e incondizionata“.

Domanda: dov’è il trucco? Che c’è dietro questo “ramoscello d’ulivo” piovuto all’improvviso dal cielo di Minsk? Che gioco sta facendo l’autocrate bielorusso? Due o tre cose bisogna pur dirle visto che da sei mesi l’armata dello zar è impantanata a Bakhmut e da lì non si muove. Di più: visti che gli USA hanno deciso di inviare un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina da 2,6 miliardi di dollari; e nel pacchetto ci sarebbero radar per la sorveglianza, missili anti- carro e munizioni di precisione.

1) PUTIN ALL’ANGOLO, ESERCITO IN DIFFICOLTÀ, OCCIDENTE UNITO

Ecco perché Mosca vorrebbe cristallizzare il conflitto. La “ Guerra ibrida” dell’Occidente rappresenta un pericolo essenziale per la Russia che pertanto si difenderà “ con tutti i mezzi a disposizione”, come dice il ministro Lavrov. C’è un evidente pericolo di una escalation che può essere scongiurato solo con una tregua immediata in Ucraina e l’avvio di “ negoziati senza precondizioni “. Una parola.

2) DELIRIO BIELORUSSO NELLA GUERRA

Da un giorno all’altro il leader di Minsk si è schierato tra gli spaventapasseri del Cremlino, “sdraiato a ogni richiesta di Mosca”, come dice Matteo Basile. Qual’e’ allora lo scopo della proposta di cessare il fuoco? Semplice: far passare per cattivi e guerrafondai gli ucraini che a queste condizioni non possono accettare nessun negoziato. Il cessate il fuoco significherebbe il diritto della Russia di rimanere nei territori occupati. E per Kiev questo è totalmente inaccettabile.

3) VOGLIA DI TERRORIZZARE

Putin e il suo vassallo Bielorusso intendono terrorizzare le opinioni pubbliche occidentali. Ai due si è aggiunto un altro amico del giaguaro, quel Viktor Orban che ha già assicurato a Putin che non verrebbe mai arrestato in Ungheria anche se aderisce alla Corte Penale Internazionale che ha dichiarato il presidente russo criminale di guerra e intende processarlo. Difficile che questi mezzucci abbiano fortuna.

La sensazione è che Putin tenda  a tirare la guerra in lungo e sperare in un aiuto americano. Sembra un paradosso ma se l’anno prossimo salirà alla Casa Bianca il redivivo Trump, l’Ucraina non avrebbe più aiuti americani. E lo zar vincerebbe. Fantapolitica?

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