Hillary Clinton da Berlusconi. C'è anche il Trota

ROMA 5 MAG Silvio Berlusconi ' – ROMA, 5 MAG – Silvio Berlusconi 'scarica' sul Parlamento la decisione di partecipare alle operazioni belliche in Libia, scatenando l'ira delle opposizioni che lo accusano di scarso senso dello Stato. E il caso vuole che lo faccia proprio nel giorno in cui Hillary Clinton sbarca a Roma, alla quale l'Italia garantisce il pieno appoggio del governo alla coalizione dei volenterosi. Un appoggio che il Cavaliere conferma al segretario di Stato nel corso di un incontro a tre a Palazzo Chigi insieme al ministro degli Esteri Franco Frattini. Con un fuori programma, l'arrivo del figlio del Senatur, Renzo Bossi, consigliere regionale lombardo, che coglie l'occasione per salutare il premier ma anche il segretario di Stato Usa. Pochi minuti soltanto prima dei colloqui ufficiali, si spiega in ambienti della maggioranza. Niente altro. Ma quanto basta per far scattare diverse congetture in alcuni settori dell'opposizione, tra cui quella che 'Renzo' fosse giunto a Palazzo Chigi per partecipare da 'osservatore', inviato dal padre, al delicato colloquio. E dei rapporti con la Lega, in relazione al caso Libia, ha parlato oggi il presidente del Consiglio ricordando tra l'altro che, come Umberto Bossi, non condivideva quella che e' stata l'azione della coalizione dei volenterosi. Il problema, ha detto, ''e' che c'e' stata una risoluzione Onu votata dalle commissioni congiunte Esteri e Difesa ed io sono dovuto andare a Parigi ed unirmi agli altri Paesi perche' il Parlamento aveva deciso''. Il Cavaliere ha poi difeso la decisione di schierarsi a fianco dei caccia alleati: ''La Lega era assolutamente convinta che fosse necessario non farlo'', ma alla fine ''per non esser estromessi dalle decisioni della coalizione abbiamo aderito''. Poi sottolinea come la ''soluzione'' con il Carroccio sia stata trovata grazie alla mozione votata ieri, mentre l'opposizione – ha attaccato – ha dato una ''pessima immagine di se'''. Infine una considerazione personale, gia' trapelata in questi giorni: ''Sono molto preoccupato, tanto che non ci dormo la notte'' perche' ''in Libia si tratta di una guerra civile interna: speriamo che tutto questo possa trovare soluzione senza aumentare il numero delle vittime civili''. Parole e ragionamenti che difficilmente il Cavaliere puo' aver ripetuto nel colloquio con Hillary Clinton. Nel corso del quale si e' discusso di Medio Oriente, della situazione in Pakistan e Afghanistan, di Europa e Balcani. Ma, inevitabilmente, a dominare la scena e' stata la crisi libica. Stando alla ricostruzione di fonti governative, la responsabile della diplomazia americana ha sottolineato la necessita' di isolare il piu' possibile il rais e, al contempo, di dare massima assistenza finanziaria, umanitaria al Consiglio Nazionale Transitorio libico. Nella convinzione che cio', unitamente alle operazioni aeree alleate, possa portare nel piu' breve tempo possibile (forse addirittura un paio di settimane) ad un reale cessate il fuoco, propedeutico alla uscita di scena di Gheddafi. Posizione che il premier italiano avrebbe condiviso pienamente. La Clinton si sarebbe detta molto preoccupata dalla situazione di Misurata, dove continuano violenti scontri fra le truppe leali al Colonnello e gli insorti, ed avrebbe espresso gratitudine per l'impegno italiano in Libia. Non e' mancata qualche battuta informale del Cavaliere che ha sottolineato la familiarita' fra la Clinton e il ministro degli Esteri Franco Frattini, presente all'incontro. Le dichiarazioni pubbliche di Berlusconi hanno provocato una dura reazione delle opposizioni. E in particolare del Pd: ''Ha spiegato che non e' lui a voler andare in Libia, ma il Parlamento di cu tra l'altro e' proprietario per una parte rilevante. Si tratta di un messaggio devastante, che manca totalmente di senso di responsabilita' e dello Stato'', ha attaccato Massimo D'Alema.

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