I MALI ITALIANI

di Gianluigi

Dopo tanto annunciare montagne il Governo italiano partorì il topolino e non credo che in molti cambieranno lavatrice o macchina sulla base di pochi spiccioli. Un effetto però la grandiosa manovra politica l'ha avuto e persino rilevante: ha affossato la produzione industriale dei due settori di riferimento (auto ed elettrodomestici bianchi) poiché chi doveva cambiare la macchina o la lavatrice è fermo da due mesi in attesa di possibili "incentivi". Per carità con il debito pubblico che ci troviamo bene fa Tremonti a essere prudentissimo prima di spendere. Ma se serve un elenco delle misure credo non si debba essere un grande economista per capire che per le piccole e medie aziende il credito è bloccato perché le banche prima hanno sperperato in “future” e ora non anno risorse per valutare i piani industriali veri, che le imposte sulle società le mettono fuori mercato (quelle grandi prendono e se ne vanno in Romania o India) e gli stipendi pagano le tasse più alte d'Europa. Un bel piano di opere pubbliche, cablaggio a banda larga del Paese, metropolitane, trasporti e poi l'abolizione di province, comunità montane, e 80% dei livelli decisionali inutili o lentissimi: fino a 60 autorizzazioni per aprire un'impresa, spesso quasi due anni di tempo, per avviare un cantiere 5 per un processo civile 8 o 9 per recuperare un credito si fa prima a mettere al mondo un figlio e a vederlo partire per l'Erasmus. Questi sono i mali italiani. Basta guardare il penoso teatrino a Milano, dove gli amministratori pubblici si lamentano che Alitalia non investa su Malpensa, ma non la collegano decentemente e il passante ferroviario è un'ennesima opera abbandonata e con l'Expo stiamo raggiungendo la farsa. Una consolazione ce l'ho: il Governo non vuole proprio aiutare il mio settore (che taccio quindi) che sarebbe strategico. Almeno non l'affosserà bloccando la domanda. Grazie Tremonti. Grazie a tutta la casta.

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