I TURISTI RAPITI SAREBBERO STATI PORTATI IN LIBIA

Turisti_rapiti_2 Sarebbero stati portati in territorio libico gli 11 turisti stranieri rapiti venerdì scorso nel sud dell’Egitto – cinque italiani, cinque tedeschi e una romena. Lo affermano le autorità sudanesi attraverso un portavoce.

"Il gruppo si è mosso verso il confine libico ed ha attraversato la frontiera, poi si è portato 13-15 chilometri all’interno del Paese" ha detto Ali Yussef Ahmed, portavoce del ministero degli Esteri sudanese.

Mentre fino a poche ore fa Khartoum mostrava ottimismo e pareva convinta di una rapida risoluzione del sequestro, aspettando buone notizie già nelle prossime ore, la vicenda ora si complica nuovamente. I rapiti non sono più sotto il controllo delle forze sudanesi, che ieri avevano fatto sapere di aver localizzato e circondato l’area dove si trovavano ostaggi e rapitori, escludendo però l’ipotesi di un blitz per non mettere a rischio la loro sicurezza.

Fonti dell’ambasciata italiana a Tripoli riferiscono che negli ultimi giorni sono stati registrati movimenti dei rapitori e degli ostaggi nel sud della Libia. "Stiamo cercando di verificare l’informazione" ha fatto sapere un funzionario della legazione italiana in Libia. "Siamo in contatto con i nostri interlocutori in loco. Ma al momento non possiamo confermare che siano entrati. D’altra parte la zona è desertica e non c’è alcun confine".

Dal Cairo, poi, si apprende che sono cessati anche i contatti con i rapitori, tenuti quotidianamente via telefono satellitare tra l’organizzatore della spedizione, il tour operator Ibrahim AlbdelRahim, che è uno dei rapiti, e sua moglie, Kristen Butterweck AbdelRahim, negli uffici della loro agenzia Aeggyptus Intertravel, con sede al Cairo. Il riscatto chiesto dai rapitori – che secondo le ultime dichiarazioni delle autorità sudanesi sono un gruppo di ribelli del Darfur – sarebbe di sei milioni di euro.

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