Home > Notizia per Notizia > Il campo largo resuscita in Francia: Macron come Spalletti, non se ne va

Il campo largo resuscita in Francia: Macron come Spalletti, non se ne va

Il campo largo resuscitato in Francia. Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno fatto scuola in Europa anche se da noi il loro tentativo per ora ha convinto solo a metà.

Quella che si potrebbe definire l’ultima spiaggia, ossia il campo largo, è arrivato oltr’Alpe e subito le forze di centro sinistra se ne sono impadronite. A risultati non ancora definitivi, ma certi, il presidente Emmanuel Macron lancia l’allarme. Marine Le Pen ha stravinto al primo turno  le elezioni e allora bisogna correre ai ripari se non si vuole consegnare la Francia all’ultra destra. 

CAMPO LARGO ALLA PROVA BALLOTTAGGIO

Schlein e Conte in poltrona ridono: hanno inventato il campo largo
Il campo largo resuscita in Francia: Macron come Spalletti, non se ne va – Blitzquotidino.it (foto Ansa)

l capo dello stato alza la voce, si rivolge a tutti gli altri partiti contrari (o quasi) alla futura, probabile maggioranza. Alle elezioni di domenica prossima, cioè al ballottaggio definitivo si deve ergere un muro insuperabile.

Chi sono coloro ai quali Macron chiede un disperato aiuto: la nuova frontiera popolare, forte del 28,5 dei voti; i “macronisti”, vale a dire i sostenitori del centro con il 22, 01 dei consensi e i gollisti che hanno sfiorato il dieci per cento. Stando ai numeri, i nemici della Le Pen potrebbero averla vinta, ma in politica (dappertutto) niente è sicuro.

Per la verità, Jean -Luc Melenchon, leader della sinistra, ha subito raccolto l’invito  del presidente ed ha ribadito che al ballottaggio di domenica prossima il fronte popolare  si schiererà con Macron.
Insomma, quel che ancora non è riuscito in Italia, forse riuscirà in Francia a dispetto dei numeri e della volontà popolare. Il voto di domenica scorsa ha detto chiaramente che il Paese vuole cambiare pagina, ma chi ha paura di perdere non ci sta.

Tenta la carta dell’ultima spiaggia sperando così di sovvertire il pronostico o, meglio, la realtà. 
Si ricorre all’inciucio, una vecchia manovra che spesso ha dato i suoi frutti. Se anche il popolo gli ha voltato le spalle, il Palazzo intriga e riesce molte volte a rovesciare la situazione. In Italia siamo maestri in questo, si può dire che siamo stati i paladini o gli inventori del caminetto.

Intorno al fuoco ci si riunisce e si arriva ad un patto che stravolge il voto. Non avviene solo in politica. Il campo largo ha fatto scuola:  è arrivato fino allo sport, al calcio la disciplina più amata dagli italiani. E’ storia recente.

GRAVINA E SPALLETTI HANNO FATTO SCUOLA

Gli azzurri fanno una figura vergognosa agli europei: perdono battuti da squadre non di rango. I tifosi fischiano, pure il Palazzo mormora, ma nè Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio; nè Luciano Spalletti, il commissario tecnico, vale a dire l’allenatore, se ne vanno come vorrebbe la stragrande maggioranza della gente. “E”un progetto”, dicono. “non si può mandarlo all’aria dopo soli otto mesi”.
Per tornare a noi, con il campo largo Macron spera e con lui il maggior partito della sinistra. L’incognita rimangono i gollisti? Inoltre, che  cosa faranno le migliaia di elettori che hanno disertato le urne?

L’ultima spiaggia non è facile da raggiungere: nè a destra, nè a sinistra. In Italia, si scontrano Giorgia Meloni e Antonio Tajani, il quale ultimo, essendo uno dei fondatori del partito popolare europeo, non ha visto di buon occhio l’astensione della premier quando si è trattato di votare Ursula von der Leyen.

A sinistra il binomio Bonelli Fratojanni si rompe proprio per la vecchia battaglia di Ilaria Salis sull’occupazione abusiva delle case popolari.  Il primo è contro e la considera un reato; il secondo è tutto a favore della pasionaria, dimenticando il codice penale. 
Se anche in Francia, l’ipotesi dell’ultima spiaggia dovesse finire a carte quarantotto si aprirà per i nostri cugini un nuovo periodo storico che, probabilmente, potrebbe coinvolgere anche il nostro Paese.

Gestione cookie