Il Cesena vince il Derby: settimana nera per il Bologna

BOLOGNA – Il Cesena vince il derby in casa di un Bologna in caduta libera e vede avvicinarsi la salvezza. Due gol, entrambi nella ripresa, sono bastati a piegare i rossoblu' che hanno retto per un tempo e poi si sono sbriciolati: e' la quarta sconfitta di fila, che deriva da una salvezza gia' presunta (la zona calda e' ora a +5) e, forse, dalla vicenda dell'uso illegittimo dei pass per i disabili che in settimana ha coinvolto qualche giocatore e che ha scombussolato l'ambiente. La conquista romagnola della capitale va cosi' provata ad interpretare con un po' di psicologia: il Cesena non solo gioca bene, ma crede nella salvezza, che ancora non e' salda: ma passare la Pasqua con cinque squadre alle spalle e' una roba che fino a qualche mese fa pareva impensabile. Il Bologna dopo aver conquistato, oltre un mese fa, la fatidica quota 40 ha smesso di giocare: al gol di Giaccherini, che in avvio di secondo tempo ha indirizzato il match e' quasi completamente mancata la reazione. Ficcadenti ha disegnato molto bene la partita e tutto e' andato secondo i suoi piani: nel primo tempo il Bologna ha fatto qualcosa di piu', ma ha impensierito Antonioli solo con qualche tiraccio da lontano. Il Cesena ha pensato soprattutto a restare compatto e a non prenderne. Il piano ha cominciato a funzionare nel secondo tempo quando Giaccherini si e' preso la squadra sulle spalle: dopo due minuti il Cesena e' andato in vantaggio, Parolo ha innescato Jimenez che ha impegnato Viviano, la ribattuta e' finita sui piedi dell'aletta romagnola che in due tentativi (il primo ribattuto da Rubin) ha messo l'ipoteca sui tre punti. Ed e' cosi' entrato in trance agonistica, per due volte nel giro di un paio di minuti, non ha raddoppiato solo perche' si e' trovato di fronte il portiere della nazionale. Il Bologna, invece, sempre piu' in confusione. La sua difesa e' stata infilata da tutte le parti, il centrocampo non ha mai trovato un criterio e davanti non e' quasi mai arrivato un pericolo. L'immagine del Bologna continua ad essere, nel bene e nel male, il suo capitano Marco Di Vaio, l'eroe di un inverno esaltante e' appassito in primavera con la squadra. Reduce da una settimana complicata (la consegna del Nettuno d'oro, simbolo della citta', e la sua riconsegna in Comune dopo essere stato sentito in procura) ha atteso invano che alle sue spalle a qualcuno venisse un'idea che non e' pero' mai arrivata, nemmeno quando Ramirez ha provato a portare un po' di verve ad una squadra irriconoscibile rispetto a quella bella e concreta che nei primi mesi del 2011 viaggiava a passo d'Europa. Quattro sconfitte di fila, anche in una situazione di classifica relativamente, tranquilla, non possono certo essere ben digerite. Fra la vicenda pass disabili e la difficile trattativa per la conferma di Malesani il Bologna (che domenica va a San Siro con il Milan) ha trovato il sistema di complicarsi un finale di campionato che pareva essere avviato verso un sereno epilogo.

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