IL G7 A ROMA: IL TESORO USA, ”SERVONO MISURE ECCEZIONALI”

Al suo debutto sul palcoscenico del G7 il neo ministro americano Tim Geithner chiede ai partner riuniti a Villa Madama "misure eccezionali"per fronteggiare la doppia crisi, finanziaria ed economica. Un mix micidiale che potrebbe anche trasformarsi in una "crisi umanitaria" per il Sud del mondo, secondo l'allarme della Banca Mondiale.

Geithner giunge a Roma proprio mentre la Camera Usa approva il piano di rilancio da 787 miliardi deciso dall'amministrazione Obama, ora all'esame del Senato. Atterra a Fiumicino nel giorno in cui escono gli ultimi, terribili dati sulla recessione che è grave, profonda, diffusa e i cui effetti "ancora devono arrivare", nell'analisi del Fmi. Subito vede ad uno ad uno tutti i colleghi. Incontra separatamente il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Pranza e discute per due ore con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. E fa pressing per incoraggiare "le controparti ad assumere azioni forti". In una nota, diffusa via mail, fa sapere che "tempi straordinari richiedono misure straordinarie da parte di tutti".

La performance dell'economia globale fa paura: i Grandi si consultano e cercano rimedi. L'Italia, che presiede il G7, lancia una proposta: serve un "legal standard", cioè un set di regole condivise, non solo economiche ma anche morali, per rendere i mercati più trasparenti e ripristinare la fiducia. Tremonti in Tv spiega che nel mondo post globalizzazione c'è appunto "un deficit" di principi e di etica che va colmato. "Non mancano più capitali, ma più regole", specifica.

Draghi, che partecipa al summit anche come presidente del Financial Stability Forum, l'organismo anti-crisi voluto dal G7, "condivide" l'opinione del ministro. Nel chiuso della cena spiega che ci vuole "un insieme di regole di base sulla trasparenza nella conduzione degli affari e sul funzionamento della finanza e dell'economia globale". Questo "global standard", così lo chiama, potrebbe "integrare" i compiti del suo Forum, già "pienamente impegnato" nella definizione di simili regole che andranno poi recepite nei diversi ordinamenti.

Ma c'è anche altro. Christine Lagarde, ministro francese dell'economia, preme per avere maggiori controlli sugli hedge fund, i fondi speculativi per eccellenza. Il collega tedesco Peer Steinbrueck si dice d'accordo e lancia un appello perché "non si facciano gli errori" commessi negli anni Trenta. Si discute a fondo anche del rischio-protezionismo: non quello legato a dazi e barriere, bensì quello strisciante, insito nei piani anti-crisi varati dai governi, Usa in testa.

"E' il male assoluto", dichiara il ministro nipponico Shoichi Nakagawa. In più, danneggerebbe i paesi poveri. Robert Zoellick, presidente della Banca mondiale, fornisce un numero da brivido: altri 46 milioni di persone rischiano di finire in condizioni di povertà estrema. Perciò, sarebbe bene che lo 0,7% delle risorse contenute nei piani anti-crisi fosse devoluto ai più bisognosi. Anche l'Onu chiede al G7 di "non dimenticare" chi soffre.

Già, ma la recessione morde. Il commissario Ue Joaquin Almunia spera in una ripresa "dalla seconda metà dell'anno" ma intanto annuncia che il pacchetto di sostegno Ue, varato a dicembre, andrà rinforzato. Ocse, Fmi e Banca mondiale in una nota congiunta chiedono ai governi di agire "in modo più aggressivo" per stimolare la crescita e ripristinare la fiducia sui mercati.

"La stabilizzazione dell'economia resta la priorità", si legge in una bozza del comunicato. "Useremo tutti gli strumenti per sostenere la crescita e l'occupazione" ed "evitare" il protezionismo; bisogna evitare "una eccessiva volatilità dei cambi". Oggi il G7 continua: appuntamento alle 8, presso il Tesoro.

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