Il "Gratta e Vinci" arriva in Senato, ma alla Camera non decolla

ROMA 11 MAG Approdano in – ROMA, 11 MAG – Approdano in Senato i ''gratta e vinci'', la lotteria istantanea conosciuta in tutta Italia fin dal 1994. In quell'anno, infatti, la Legge Finanziaria li introdusse nei locali pubblici e da allora, si puo' dire che almeno una volta nella vita gli italiani li hanno comprati in tabaccheria, dal giornalaio e da qualche mese anche negli uffici postali, per tentare la fortuna con pochi spiccioli. Una mania che e' cresciuta nel corso degli anni, tanto che si arrivo' a parlare di ''febbre del gratta e vinci'' per il successo di questo gioco d'azzardo popolare introdotto dal governo Ciampi per rimpinguare le casse dello Stato. E da ieri la fortuna si puo' rincorrere anche passando dagli uffici postali del Senato. La vendita dei tagliandi della lotteria istantanea in uffici ospitati dal Parlamento, non e' pero' da considerarsi un debutto in solitaria. Sempre ieri, infatti, anche a Montecitorio sono comparsi i 'gratta e vinci' che pero' sono stati subito ritirati dal direttore. E la stessa sorte potrebbe accadere anche al Senato. Almeno se si dara' corso alla protesta di Raffaele Lauro. Pur trattandosi di una vendita 'discreta' perche' i Gratta e Vinci non possono esser esposti e si devono chiedere espressamente, il senatore del Pdl, membro della commissione Antimafia, ha tuonato contro l'arrivo di questa lotteria. ''L'offerta dei giochi e' finalmente arrivata in Parlamento, se ne avvertiva il bisogno.. Me ne compiaccio'' ha ironizzato Lauro che a questo punto chiede quando saranno installate ''le slot machines nella buvette di Palazzo Madama e di Montecitorio, per garantire, a senatori e deputati, un sano intrattenimento nell'intervallo dei lavori parlamentari''. Poi, piu' seriamente, Lauro si appella a Renato Schifani e a Gianfranco Fini affinche' ne impediscano la vendita. Poste Italiane, interpellate a proposito, preferiscono non replicare alle critiche del senatore. Da tempo, comunque, fanno sapere c'e' un ''piano di implementazione commerciale'' che consente agli uffici postali di vendere anche libri, cd e i ''cartoncini della fortuna''. Che tra l'altro tra palazzo Madama e Montecitorio hanno piu' di un 'fan'. Come l'onorevole Donato Lamorte ricordato dalle cronache parlamentari per aver grattato – durante una lunga lettura del processo verbale – uno via l'altro un cospicuo mazzetto di 'win for life'. Era il 16 giugno scorso, ed erano i tempi in cui si decideva sul taglio del 10% delle indennita' ai deputati. I numerosi tagliandi gli fruttarono 25 euro ma Lamorte la prese con filosofia: ''Beh – disse – con i tempi che corrono..''.

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