IL MONDO POLITICO SI DIVIDE SUL 25 APRILE: FESTEGGIAMENTI E POLEMICHE

Napolitano_25aprile Un 25 aprile di festeggiamenti e di aspre polemiche. Da un lato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, insieme alle massime autorità dello Stato consegna al Vittoriano le medaglie d’oro al merito civile ad alcuni Comuni e alla memoria di diversi italiani, per i loro gesti valorosi compiuti negli anni della Resistenza e della Liberazione. Prima di recarsi a Genova dove, nel pomeriggio, ha tenuto un discorso. La Resistenza ebbe diversi volti, tra cui quello di un «guerra civile» ma affermare ciò non deve significare «confondere le due parti in lotta, appiattirle sotto un comune giudizio di condanna o di assoluzione», ha spiegato ilpresidente della Repubblica. Il profilo di «guerra civile», accanto a quello di una guerra patriottica, «è stato a lungo negato, o considerato con ostilità e reticenza, da parte delle correnti antifasciste. Ma se ne può dare un’analisi ponderata, che non significhi in alcun modo confondere le due parti in lotta, appiattirle sotto un comune giudizio di condanna o di assoluzione».

Dall’altro le polemiche contro Silvio Berlusconi che oggi, come in passato, non ha partecipato alle celebrazioni del 25 aprile. Ma ha ricevuto a Palazzo Grazioli l’editore ciociaro Giuseppe Ciarrapico che poche settimane fa ha dichiarato di non aver rinnegato il fascismo. Il neoeletto senatore del Popolo della libertà, è giunto a palazzo Grazioli, residenza-ufficio di Silvio Berlusconi, dove da questa mattina alle 9.30 si svolge una riunione dello stato maggiore di Forza Italia sul Governo, sulle presidenze delle Commissioni parlamentari e sui futuri assetti del Pdl.

Una visita criticata duramente dal segretario del Partito democratico Walter Veltroni. Secondo il quale il fatto che Silvio Berlusconi abbia ricevuto Giuseppe Ciarrapico il giorno del 25 Aprile «rappresenta un gesto di spregio nei confronti dei democratici. Siccome le cose hanno un valore simbolico – ha detto Veltroni – il fatto che Berlusconi abbia voluto ricevere un uomo che non ha mai smesso di dichiarare la sua continuità politica con il Fascismo è evidentemente un segnale politico che marca una distanza molto profonda e molto grave con tutti gli italiani che festeggiano il giorno in cui in Italia si è ritrovata la libertà». Secondo il leader del Pd quella di oggi «è una grande festa di libertà e Berlusconi ha voluto celebrarla ricevendo coloro i quali stavano dalla parte di chi la libertà l’ha proibita».

Di diverso avviso il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti: «Dall’alto di quale pulpito Veltroni si permette di impartire lezioni di democrazia anche al presidente Berlusconi che ha ricevuto almeno 30 persone in una mattinata di lavoro intenso? La polemica di Veltroni, rivolta nei confronti di un senatore democraticamente eletto, la stessa persona ricevuta con tutti gli onori dal coordinatore Goffredo Bettini alla prima assise del Partito Democratico, è meschina e volgare».

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