Il Papa in Camerun attacca le multinazionali: “continuano a invadere l’Africa”

Nel corso della sua visita in Camerun il Papa ha dichiarato che la minaccia più pericolosa che insidia il continente africano sono la perdita dell’identità, del senso della famiglia, della ricchezza interiore di fronte alle «false glorie» ai «falsi ideali», portati ancora una volta da stranieri, e di «tante persone senza scrupoli».

Benedetto XVI, nel documento Instrumentum laboris, che prepara il prossimo Sinodo Speciale per l’Africa e che il Papa ha consegnato ai vescovi del Camerun, c’è un preciso attacco contro le multinazionali, che «continuano a invadere gradualmente il continente per appropriarsi delle risorse naturali. Schiacciano le compagnie locali con la complicità dei dirigenti africani. Recano danno all’ambiente e deturpano il creato».

Anche le campagne di semina di organismi geneticamente modificati – afferma il documento vaticano – finiscono per «rovinare i piccoli coltivatori, indotti a sopprimere le loro semine tradizionali».

In mattinata Benedetto XVI ha incontrato alla Nunziatura di Yaoundé i rappresentanti dei musulmani camerunensi, ragionando sull’importanza di «una religione genuina che rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo».

In Camerun l’Islam rappresenta circa il 22% di una popolazione di 17 milioni di persone e intrattiene buoni rapporti con le altre componenti religiose, a partire dai cattolici (27%).

Benedetto XVI ha lodato questo esempio di convivenza. Sempre a Yaoundè, nello stadio, ha celebrato una messa davanti a 60mila persone, ricordando la festa di San Giuseppe.

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