IL PUNTO Giro d'Italia, in una tappa da film è lieto fine per Anton

Monte Zoncolan (Udine) – Il cambio di percorso in corsa per evitare le proteste dei cittadini indignati per il mancato passaggio sul Crostis, i fischi ad Alberto Contador per lo stesso motivo, la 'furbata' di Bjarne Riis, rimasto unico direttore sportivo al seguito del gruppo per una parte decisiva della corsa, la prima vittoria di uno straniero in cima allo Zoncolan, la grandinata sull'arrivo e la rinascita di Nibali con tanto di polemica per l'ultimo scatto della maglia rosa. Neanche il miglior autore di film gialli poteva scrivere una trama più complessa ed allo stesso tempo appassionante di quella vissuta nel corso della Lienz-Monte Zoncolan, tappa che inizialmente doveva essere di 210 chilometri ed invece ha finito per essere di 172. Dopo il mancato passaggio sul Crostis, decisione presa ieri sera dal Uci che è stata definita 'una carognata' dagli abitanti locali, la corsa non è passata neanche sul Tualis perché il pubblico inviperito minacciava di bloccare il passaggio dello corsa.

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