Il vecchio Woody torna nella sua amata New York con una commedia brillante…”Basta che funzioni”

20090918_woodyDopo quattro pellicole girate in Europa, Woody Allen torna a girare nella sua amata New York. Lo fa con una commedia brillante intitolata “Whatever Works”. La storia ricorda “Manhattan”, ma New York è qui immortalata con colori decadenti, ambienti poveri e personaggi. Il tutto senza però scadere nel malinconico grazie ad una storia esilarante capace di ricordare sotto molti aspetti le prime opere del grande regista newyorchese. E questo perché il vecchio Woody sa affrontare temi alti con estrema leggerezza e la sua consueta genialità: si discute dell’esistenza di Dio, della ricerca inappagata della felicità e della fragilità delle relazioni sentimentali. Senza mai perdere il sorriso.

Inoltre dopo tanti film passati esclusivamente dietro la macchina da presa o confinato in ruoli di secondo piano (Anything Else, Scoop, Vicky Cristina Barcellona…), Woody trova stavolta un alter ego in grado di riprendere il suo personaggio di newyorkese nevrotico senza far rimpiangere l’originale.

Il prescelto si chiama Larry David, comico ebreo nato a Brooklyn, conosciuto negli States per la sitcom “Seinfeld” ed uno show di successo come “Curb Your Enthusiasm”, da sette anni in onda su HBO.

Fisicamente i due non si somigliano troppo. David è più alto di Allen, è pelato, ha dieci anni di meno. Per il resto il carattere  molto simile: egocentrico, brontolone, afflitto da pessimismo cosmico, con un che di vanaglorioso in più rispetto ai personaggi di Allen. Il protagonista di “Basta che funzioni” è il professor Boris Yellnikoff , ex-docente di meccanica quantistica, ex-marito di una donna bella e ricca, insomma ex-tutto, che passa le giornate al bar con gli amici o a insegnare scacchi ai bambini.

Un campione di misantropia destinato ad imbattersi in una deliziosa ragazza in fuga da un paesino del profondo Sud (Evan Rachel Wood), un autentico mistero che solo il Caso più capriccioso potrebbe spiegare.

L’ingenua Melody St. Ann Celestine, a sua volta un “doppio” meno provocante dei personaggi di Scarlett Johansson, fa infatti da apripista a una catena di mutamenti personali che dopo il burbero Boris e i suoi amici coinvolgono la famiglia della ragazza, giunta a New York sulle tracce della fuggiasca. Il tutto in un susseguirsi di colpi di scena tanto annunciati, quanto godibili, classici del cinema alleniano sempre in grado di coinvolgere lo spettatore iniettando nei protagonisti qualcosa di noi e dei nostri umori più segreti.

Un film capace di divertire e sorprendere attraverso una serie di battute irresistibili e trovate imprevedibili. Un dialogo continuo tra speranza e nichilismo, tra innocenza e cinismo, tra fisica quantistica e viagra. Con tanto di happy ending.
L’ennesima prova di bravura di uno dei più grandi geni comici della storia del cinema.

Gestione cookie