Immigrati: da Lampedusa a Parigi, ora occupano palazzo

PARIGI 2 MAG Sono tra 100 e – PARIGI, 2 MAG – Sono tra 100 e i 200 giovani migranti tunisini e da oggi occupano un palazzo di proprieta' del comune di Parigi, situato in uno dei quartieri popolari della capitale francese. ''Ne' polizia, ne' carita'. Solo un luogo dove organizzarci'', e' il grido di protesta che hanno scritto su uno striscione esposto alle finestre. Si firmano: ''I tunisini di Lampedusa a Parigi''. La maggior parte di essi ha conosciuto il mare prima di sbarcare nell'isola siciliana e tentare la sorte passando la frontiera a Ventimiglia. Khalil, 18 anni e' giunto a Parigi circa tre mesi fa con il cugino Lassaad, di 30. ''La Tunisia non e' piu' un Paese, non c'e' lavoro, non ci sono opportunita''', dice all'ANSA il giovane tunisino, che prima di imbarcarsi era al quarto anno di superiori. Khalil racconta le sue 36 ore di mare, mosso, a bordo di una piccola imbarcazione, in preda al sonno e alla fame. ''E' stata un'esperienza pericolosa – dice -. Abbiamo attraversato il mare per arrivare laggiu', a Lampedusa, per cercare la liberta', la democrazia, il lavoro, un'opportunita', ma in Italia non abbiamo trovato niente. E' una situazione senza fine – aggiunge – sono stanco di dormire nei giardini''. Come altri 400 migranti, Khalil da mesi dorme su un giaciglio di fortuna nel parco della Villette. Poi, verso le 1:00 della notte scorsa, un gruppo di migranti e' riuscito a penetrare nel palazzo di proprieta' del comune, vuoto da tempo, forzando la serratura. Khalil e Lassad hanno cosi' trovato un tetto per la notte. Ora sono diverse decine ad accalcarsi all'interno, sbarrando la porta ai curiosi e alla stampa, recuperando acqua, pane e sacchi di cibo fornito da associazioni umanitarie, come Emmaus, calando delle cordicelle dalle finestre. In un comunicato, affisso sul palazzo, lanciano un appello alle autorita' transalpine: ''chiediamo un alloggio decente per chi e' in regola''. Ma il governo ha scelto la linea dura e gia' diverse decine di migranti sono stati oggetto di arresti e di respingimenti alla frontiera nei giorni scorsi. ''Grazie all'Italia che ha distribuito i lasciapassare e che ha fatto buone cose per noi- dicono Khalil e Lassaad – mentre la Francia non fa niente''. I migranti di Lampedusa a Parigi si dicono disposti a dialogare con il comune, che ha gia' stanziato per loro 100.000 euro e mobilitato le associazioni. Per molti la Francia e' una sorta di seconda patria, ne parlano gia' la lingua, raggiungono parenti lontani o conoscenti. Alcuni sono tuttavia disposti a fare il viaggio inverso e tornarsene a casa, ma solo in cambio di una somma di denaro, almeno 2.000 euro, dicono. Agli scafisti, per arrivare fin qui, ne hanno dati 1.500. Intanto, cio' che oggi conta per molti di loro, e' aver trovato un posto per dormire, ma il problema e' risolto solo momentaneamente. ''Il palazzo e' insalubre, pericoloso, per questo i servizi comunali lo avevano lasciato, non e' fatto per vivere'', spiega Yacine Chaouat, vice-sindaco del XIX/o arrondissement. ''I migranti non verranno espulsi – assicura – ma si sta cercando una soluzione alternativa''. La sola in vista per ora e' un luogo sicuro, ma per un massimo di 80 persone. .

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