Immigrazione/ Maroni attacca Ue e Vaticano: “Non sono Hitler”

Pubblicato il 25 Luglio 2009 - 15:51 OLTRE 6 MESI FA

Maroni nega tutto e ridisegna la sua immagine di ministro dell’Interno che caccia tutti: a detta sua,  non è razzista e nemmeno «la reincarnazione di Hitler che approva le leggi razziali, anzi ci rido sopra. L’Italia è all’avanguardia in materia di integrazione. Siamo il Paese che nell’Unione europea, che da questo punto di vista ha le performance migliori, anche se alcuni mezzi di informazione sostengono il contrario».

Dalla polemica sull’immigrazione non tiene fuori nemmeno il Vaticano e attacca: «La legislazione della Santa Sede prevede il carcere per gli immigrati clandestini. Noi che siamo più buoni di loro abbiamo previsto solo una multa». Dopo, Maroni passa all’Unione europea: «Invece di criticare i Paesi dell’Ue applichino i principi di solidarietà per l’accoglienza stabiliti proprio dalla stessa Unione». Le norme, infatti, «stabiliscono che un rifugiato deve essere trattenuto nel Paese dove ottiene lo status di rifugiato. È chiaro che in Italia dall’Africa ne sbarcano molto di più di quanti non ne arrivino a Berlino in aereo. Io ho chiesto di applicare il modello della solidarietà tra i diversi Paesi nell’accoglienza. Almeno dell’assistenza dovuta ai rifugiati talvolta per tutta la vita, deve essere l’Unione europea a farsi carico. La risposta dei paesi europei è stata no, grazie; vengono in Italia e ve li tenete voi».