In Italia una Scossa: tanti d’accordo con Giovanni Valentini

In Italia una Scossa: tanti d'accordo con Giovanni Valentini
La copertina del libro di Giovanni Valentini, La Scossa

ROMA – La presentazione del nuovo libro di Giovanni Valentini, La Scossa (Longanesi), avvenuta in un salone della Camera dei Deputati, è stata l’occasione di un dibattito che, pur nello stile elegante e pacato fra persone competenti, rese sobrie anche da una certa età, ha messo a fuoco i problemi che ci tormentano in Italia, la cui soluzione non si può trovare nell’ordinario tram tram ma richiede appunto una scossa, anzi, diremmo, uno scossone. Matteo Renzi come il Veltro (non Veltroni, per carità, ma quello auspicato da Dante, anche lui non a caso di Firenze).

Intrigante e illuminante il libro, illuminante anche il dibattito dal quale sono emersi i grandi e piccoli problemi che tutti assieme contribuiscono a portarci su una strada ben lontana da quelli che erano i sogni nostri e degli stessi personaggi che erano schierati sul tavolo degli oratori negli anni della loro gioventù.

A presentare il libro di Giovanni Valentini erano, oltre all’autore, tre nomi di spicco della politica italiana e del giornalismo, Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust, Giuliano Amato, giudice costituzionale, Corrado Augias, giornalista, moderati con garbo molto professionale da Federica De Sanctis di Sky Tg24.

Ne è uscito un ritratto vivace di un’Italia come la conosciamo attraverso la nostra esperienza quotidiana. Solo che sentirselo dire da Giuliano Amato, oggi giudice costituzionale, in passato Presidente del Consiglio del Governo che negli anni ’90 salvò l’Italia dal baratro, fa un certo effetto perché acquista la credibilità della fonte. Una domanda viene in mente: quanto di quel che succede oggi è frutto di forze talmente superiori da non essere governabili, quanto è frutto di una spinta impressa nella direzione sbagliata proprio da quelli che oggi se ne lamentano?

Gli insegnanti universitari che non rispettano le ore di insegnamento, i funzionari pubblici ignoranti che sbagliano le delibere, la violenza diffusa, l’elenco dei tanti difetti dell’Italia di oggi poteva tenere inchiodato per ore il pubblico, attento e partecipe.

Inesorabile la conclusione: senza una bella scossa, l’Italia precipita un’altra volta…

Per questo, sostiene Valentini,

il tempo delle discussioni è finito, “adesso non c’è tempo da perdere, lo «Stellone d’Italia» non basta più a proteggerci”. Quello di Valentini, in ogni caso, non si limita a essere un semplice saggio di denuncia. Perché è proprio dall’analisi di tutti i difetti dell’Italia che secondo Valentini devono scaturire proposte e speranze per un Paese migliore. Quali? “Un sistema elettorale giusto ed efficiente che garantisca l’effettiva alternanza; una «rivoluzione della legalità» contro la corruzione e la criminalità organizzata; un serio programma di liberalizzazioni; una riforma della Scuola e dell’Università che riconosca «i meriti e i bisogni»; il rilancio del turismo e dell’occupazione.

Se non sentissimo viva questa responsabilità, rischieremmo di non cogliere l’ultima opportunità per la modernizzazione di quest’Italia che deve fare i conti con l’Europa e con l’economia globale. Si impone quindi adesso uno scatto di dignità e orgoglio nazionale che faccia prevalere lo spirito costruttivo su quello critico e corrosivo. E che sconfigga finalmente la sfiducia”.

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