Incendi/ L’Europa brucia ancora: gran parte dei roghi sono stati domati, ma l’emergenza resta

Pubblicato il 24 Luglio 2009 - 17:25 OLTRE 6 MESI FA

SOUTH AFRICA FIRESSi insinua come un cancro, puntuale e violento, prende di mira foreste, sterpaglie e boschi di tutta Europa. Si presenta all’appuntamento ogni estate, per negligenza o per casualità. L’allarme incendi non è una novità, ma ciò non diminuisce la potenza del fuoco che arde e distrugge ormai da due giorni l’Europa. Dalla Sardegna alla Corsica, passando per la Francia, la Catalogna e la Grecia, le fiamme bruciano intere distese verdi.

In Italia i roghi hanno messo in ginocchio la Sardegna, la tensione resta alta, nonostante sembra che i pompieri abbiano in mano la situazione. Sono stati domati i pricipali focolai, ma la regione chiede lo stato di emergenza, l’isola è in ginocchio e piange già due vittime. Ad ardere anche un hotel di Arzachena, dove le fiamme partite da un’autorimessa hanno costretto una trentina di turisti all’evacuazione.

Si teme che la forza dei venti possa peggiorare la situazione, così come le temperature elevate. In Spagna le fiamme hanno inghiottito 17.000 ettari di macchia mediterranea, sei pompieri hanno perso la vita nel tentativo di combattere contro il fuoco. La provincia del teruel in Aragona è la più colpita della penisola iberica, 10.600 ettari sono andati in fumo e migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro abitazioni.

L’incoscienza dei soldati della legione straniera ha minacciato anche la Francia, dove a causa di un razzo lanciato durante un’esercitazione, si è acceso un rogo che ha distrutto le campagne e si spinto fino alle porte di Marsiglia senza pietà. La furia delle fiamme ha colpito anche cavalli e automobili in Corsica, dove tre incendi hanno divorato le foreste.

Non è rimasto indenne nemmeno il Peloponneso: incendi di piccola dimensione sono scoppiati nella regione intorno ad Atene, in Grecia, ma fortunatamente non hanno fatto vittime.

Arde l’Europa, le fiamme sono state in gran parte domate, come l’ incubo ricorrente di ogni estate, ma l’allarme resta.