Intel ricorre contro la maxi multa: “Violati i diritti umani”

Intel non ci sta. E presenta ricorso contro la maxi multa imposta dalla Ue per “abuso di posizione dominante“.

A far discutere, però, non è tanto il prevedibile ricorso, quanto, una delle argomentazioni che la multinazionali dei microprocessori intende utilizzare contro l’antitrust. La multa, 1,45 miliardi di dollari, secondo l’azienda di Santa Clara, sarebbe “lesiva dei diritti umani”.

Al momento, i dettagli dell’azione legale non sono ancora pubblici ma Intel ha fatto sapere che la violazione dei diritti umani è certamente uno degli argomenti che verranno messi sul tavolo durante la discussione del ricorso.

Il punto cruciale della questione, però, appare un altro. Erogando una multa così sostanziosa  l’autorità europea ha superato o meno il confine fra organo amministrativo e tribunale penale?

Intel, proprio a causa della sanzione ha chiuso, per la prima volta in 22 anni, il bilancio in rosso, con una perdita di 398 milioni di dollari, o 7
centesimi  per azione.

Al netto della sanzione comunitaria, invece, il maggiore produttore mondiale di chip  ha registrato un utile di 18 cent per azione.

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