Intelligenza artificiale, Rita Cucchiara del Cini: “Ricerca agli inizi, forte impatto sulla società”

Rita Cucchiara, direttore del Cini: Ecco l'impatto dell'intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale, Rita Cucchiara del Cini: “Ricerca agli inizi, forte impatto sui trasporti e sulla Pa”

ROMA – Il convegno Ital-IA 2019 ha messo in evidenza come il ruolo delle intelligenze artificiali vada pensato in ottica di una sinergia tra università, industria e istituzioni. Le IA rappresentano ad oggi una realtà emergente che può apportare benefici non solo nel campo della ricerca, ma anche dell’industria rinnovando il settore e soprattutto della Pubblica amministrazione, ad esempio con forte impatto nel settore dei trasporti automatizzati.

Per questo motivo è necessario creare una rete di condivisione delle informazioni sull’evoluzione delle IA in Italia e questo è l’obiettivo del CINI, Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica. A spiegare a Blitz quotidiano il ruolo del consorzio è Rita Cucchiara, direttore del Laboratorio nazionale Artificial Intelligence and Intelligent Systems del CINI: “Il Laboratorio si candida a essere uno degli attori dell’ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale, inclusivo di tutte le competenze e votato a evidenziare le eccellenze nazionali per rafforzare il ruolo scientifico e tecnologico dell’Italia in Europa e nel mondo”.

L’obiettivo, sottolinea la Cucchiara, è quello di “costruire un ponte duraturo tra ricerca, industria e Istituzioni. Data la ricchezza di temi all’interno del Laboratorio sono stati definiti workshop tematici, coinvolgendo tutti gli attori dei Nodi dei laboratori CINI, comprendendo le università e i centri di ricerca pubblici e privati. Il dato rilevante è che su oltre 400 contributi il 40% proveniva da imprese o da collaborazioni con imprese. Questo racconta come in questo settore sia già attivo un processo di collaborazione da implementare sempre di più nel futuro. Le diverse aree di ricerca si confrontano anche nei vari campi applicativi e sono poste in relazione alle diverse iniziative scientifiche/tecnologiche italiane quali i Cluster Nazionali o i Competence Center di Industry 4.0 e alle attività di ricerca industriale coinvolgendo nelle sue azioni anche la Pubblica Amministrazione”.

Nell’ambito del convegno Ital-IA 2019, il CINI ha giocato un ruolo importante, creando il Laboratorio Nazionale “Artificial Intelligence ed Intelligent Systems” (AIIS), spiega la Cucchiara, “nello scorso giugno 2018 con il sostegno del Dipartimento di Informazione e Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (come indicato nel recente rapporto del DIS “Relazione sulla Politica dell’Informazione per La Sicurezza 2018”) per sviluppare obiettivi comuni tra istituzioni pubbliche, industria italiana e la ricerca scientifica delle università e dei centri di ricerca nazionali. Il Convegno Ital-IA 2019 è il convegno del Laboratorio nazionale CINI AIIS e risponde pienamente a queste finalità; riunisce, per la prima volta in Italia, tutte le forze scientifiche italiane, dall’università ai centri di ricerca pubblici (come il CNR, l’Istituto Italiano Tecnologia, e la Fondazione Bruno Kessler), dalle industrie e start-up italiane fino alle Istituzioni”.

E aggiunge: “Il Comitato di gestione del Laboratorio ha definito i temi dei workshop verticali con le finalità di trovare la migliore corrispondenza tra le competenze della ricerca e le necessità del territorio. Effettivamente questo è accaduto. I temi più gettonati sono sicuramente AI per l’industria e l’automazione, AI per la medicina e la salute, AI per l’industria culturale creativa, declinata sia per i Beni culturali, sia per media e intrattenimento. Ma forse il tema più caldo in questo momento è quello del trasporto e delle smart cities. Le aziende hanno contributo con 26 progetti in industria e automazione e 24 in trasporti e smart cities, oltre che nella cybersecurity in cui l’intelligenza artificiale è entrata di diritto tra le tecnologie abilitanti”.

Le intelligenze artificiali che per ora vengono considerate materia dei centri di ricerca entrano però anche nella quotidianità di industria e istituzioni. Il direttore del CINI ci spiega cosa dobbiamo aspettarci: “L’IA è già presente in molti ambiti, ma c’è ancora moltissimo da inventare. La ricerca è solo agli inizi. Sicuramente potrebbe avere un impatto fortissimo sulla Pubblica Amministrazione e anche sulla gestione della sostenibilità ambientale in cui AI e IoT potranno offrire soluzioni del futuro anche nell’ambito della predizione e della prevenzione. Ricordiamo che l’Italia ha un ruolo importante nel manifatturiero e nella produzione di oggetti Made in Italy, che provvisti di software intelligente, potranno rappresentare un punto capillare di interazione tra uomo e città, uomo e ambiente, uomo e macchina”.

Il futuro dell’IA ha un impatto significativo anche sulla vita quotidiana di ognuno di noi, conclude la Cucchiara: “Attualmente l’IA sta influendo soprattutto nel mercato consumer e della vita di tutti i giorni: lo smartphone, l’auto o la tv che ci parlano ne sono gli esempi più eclatanti. Ma sta impattando anche nella medicina, nella produzione industriale e, spero davvero presto, nella Pubblica Amministrazione. Questo per quanto riguarda i prodotti di oggi, ma sono interessanti le linee di sviluppo di domani. Per esempio, la comprensione di come unire intelligenza e memoria a lungo e breve termine, come fa il nostro cervello: questo non significa che per forza l’IA debba essere “neuro-inspired”, abbiamo molta più creatività nei sistemi informatici di quanto non abbia fatto la natura in millenni di riproduzione. Esistono tanti settori in cui l’AI può entrare, un esempio tra tutti i trasporti, intensi non solo come auto autonome, ma anche come sistema ferroviario capace di prevedere anomalie, un controllo del traffico marittimo ed aereo di tipo adattivo”.

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