Inter: la Fiorentina è nel mirino

MILANO – C'e' Giampaolo Pazzini pronto a far valere la legge dell'ex per il quale Leonardo sarebbe pronto anche a cambiare scenario tattico: obbligatorio mettere tanti palloni al centro per la zampata vincente del Pazzo, un tempo (dal 2005 al 2009) alla Fiorentina. L'Inter studia l'ostico avversario che ricevera' alle 15 di domenica prossima in casa propria, a San Siro. Un ambiente che Sinisa Mihajlovic conosce bene, da allenatore in seconda di Roberto Mancini (2006-2008). Altri tempi, non molto lontani, ma profondamente diversi e distanti. L'Inter dei cinque titoli vinti nel 2010 si trova a lottare per un consolatorio secondo posto, lontana otto punti dal Milan (77) praticamente gia' incoronato campione d'Italia. Non c'e' piu' lo Special One – Jose' Mourinho – che ora sta seminando il panico al Real Madrid. Al suo posto – dopo la parentesi Benitez – ecco Leonardo, il nuovo che avanza, specialista delle rimonte impossibili. Tanto cuore ma quello che serve e' un progetto per rientrare di prepotenza nel gotha del calcio italiano ed europeo. Nonostante la rosa sia ampia, il colore si fa smunto: contro la Fiorentina – senza Sneijder, Stankovic, Cordoba (infortunati) – non sara' facile. Samuel vedra' la partita dalla tribuna, mentre scalpitano Houssine Kharja e Coutinho. Nessuno dei due e' un 'gigante': non lo e' il brasiliano che finora ha deluso, forse per il ruolo improprio nel quale e' stato schierato o per il gracile fisico ancora tutto da costruire. Eppure Coutinho continua a piacere al presidente Massimo Moratti che pensa di darlo in prestito, confidando forse in una crescita miracolosa come quella del fagiolo magico. Aria di fine stagione a Milano dove la festa e' dei rossoneri: l'Inter, tra qualche alto e molti bassi complice Benitez, vuole vincere le tre partite che mancano alla fine: anche piazzarsi al terzo posto sarebbe uno smacco. In piu' c'e' la Coppa Italia. Il Napoli – sbarazzino e impulsivo – con Cavani sempre affamato di gol e' solo a un punto. Il 15 maggio c'e' lo scontro diretto e sicuramente spettacolare: li' si vedra' di quale pasta sia fatta la squadra di Leonardo, quella che non e' mai doma a dispetto della stanchezza che attanaglia gambe e mente, lenta e distratta ma capace di mostrare lampi di classe mozzafiato. Si chiude contro il Catania in casa. Per Leonardo riuscire a 'sfangare' la stagione significherebbe molto: intanto dimostrerebbe di essere maturo per continuare a essere l'allenatore di una squadra come l'Inter. Gli si aprirebbe un mondo: potrebbe anche convincere Moratti a non limitarsi a semplici ritocchi ma di spingersi verso qualcosa di piu' sostanzioso. Obiettivo vincere per restare saldo sulla panchina e spazzare le malelingue e le dicerie di un Guardiola pronto fare il grande salto, da Barcellona a Milano.

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