Iran, impiccata la sposa bambina. È l’ultimo orrore degli ayatollah iraniani. Samira aveva solo 30 anni, era in carcere da dieci.
Aveva ucciso il marito che era stata costretta a sposare appena quindicenne; un marito che oltretutto la maltrattava.
La pena di morte per Samira Sabzian Fard è stata eseguita all’alba nel carcere di Qarchak in provincia di Teheran. La giovane sposa aveva scelto di non vedere i figli (che oggi hanno 10 e 17 anni) nella vana speranza di essere perdonata dai suoceri.
A nulla sono serviti gli appelli per fermare la mano del boia; appelli provenienti da tutto il Mondo, anche da organizzazioni non governative.
Ha prevalso il Codice Penale della Repubblica islamica secondo cui i colpevoli di omicidio premeditato devono essere condannati alla pena di morte per “Qisas” ( concetto interpretabile come occhio per occhio), a prescindere dalle circostanze in cui il fatto è avvenuto.
MATTANZA DI DONNE IN IRAN
Finora nel corso del 2023, secondo quanto riferito da “Iran Human Rights”, sono state giustiziate 18 donne nella Repubblica islamica.
Duro il commento della organizzazione umanitaria: ”Samira è stata vittima per anni di un apartheid di genere, matrimonio da bambina e violenza domestica. Samira è vittima di un regime incompetente e corrotto che si è sostenuto esclusivamente uccidendo e instillando paura”.
Ha detto il direttore della più importante Ong del posto :”Ali Khamenei e gli altri leader della Repubblica islamica devono essere ritenuti responsabili di questo crimine. Come altre vittime della macchina della morte del regime. Samira era tra i membri più vulnerabili di una società senza voce. Una campagna di una settimana (mondiale) non è stata sufficiente per salvarla”.
Ha aggiunto Mozhgan Keshavarz, l’attivista iraniana che è stata compagna di cella della sposa bambina e che ha trascorso con lei quasi 3 anni dietro le sbarre: ”Samira è stata vittima della pratica dei matrimoni precoci e ho visto quanto ha sofferto in carcere per il fatto che le è stato negato di vedere i suoi figli”.
LA LEGGE DELL’ISLAM ANNIENTA LE DONNE
La questione della violenza musulmana ci riguarda, come dice Magdi Cristiano Allam: ”La questione della violenza sulle donne islamiche è anche una tragica realtà dentro casa nostra.
Malissimo fanno quei giudici che, relativizzando il nostro Diritto, sdoganano la violenza dei maschi islamici giustificandola con il fatto che è prescritta dal Corano o è parte integrante della loro cultura.
Solo affermando il primato delle nostre leggi laiche, fondate sulla sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà di scelta personale, potremo salvare le donne islamiche residenti in Italia e in Europa dalla schiavitu’ a cui le ha relegate l’Islam”.
È il caso di ricordare che Samira è stata condannata con un processo farsa. Spiega il Premio Nobel per la pace Narges Mohammadi (che è in esilio a Parigi): ”Il regime ha perso legittimità, tocca all’Occidente di fare pressione”.