Iran post elezioni/ A Teheran calma surreale. Anche la tv di stato ammette i morti. Arrestata la figlia di Rafsanjani, ex presidente della repubblica

Una calma irreale regna domenica su Teheran, dopo i disordini di sabato che hannpo casuato morti e feriti, incendi e scontri fra migliaia di cittadini che dimostravano in favore di Hossein Mousavi, lo sconfitto candidato alle elezioni presidenziali, e contro il presidente riconfermato Mahmoud Ahmadinejasd, accusato di brogli.

Secondo alcune fonti, anche oggi, domenica, ci sarebbero stati cortei di protesta. La prova sarebbe costituita da un video caricato su You tube con la data del 21 giugno.. Ma è solo un’ipotesi, nell’isolamento che circonda l’Iran sempre di più. Le autorità hanno ordinato al giornalista Jon Leyne, corrispondente della tv di stato inglese di Bbc di andarsene entro 24 ore.

Un segnale importante di fratture nel gruppo dirigente iraniano è venuto nella mattinata di domenica dal capo del Parlamento, che ha assunto pubblicamente una posizione equidistante.

Non si conosce il numero esatto delle vittime degli scontri di sabato, che era stato indicato dalla Cnn americana in 19 morti e 200 feriti. Secondo la tv di Stato iraniana sabato sono morte 13 persone negli scontri tra la polizia e quelli che il governo definisce “gruppi di terroristi”. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, il totale dei morti in una settimana di disordini, cominciati fin da lunedì, quando hanno cominciato a circolare i sospetti di brogli elettorali da parte di Ahmadinejad, sarebbe di 20 persone uccise. Il numero totale sembra quadrare con quello della Cnn, unica differenza essendo solo l’arco temporale di riferimento.

La Tv di Stato iraniana ha anche accusato i rivoltosi, che ieri a tarda sera hanno dato fuoco a una moschea, di aver causato “la morte di diverse persone”.

La Tv ha anche comunicato che tra gli arrestati nella giornata di sabato c’era anche Faezeh Hashemi, la figlia dell’ex presidente della repubblica islamica, Akbar Hashemi Rafsanjani, insieme con altri quattro membri della stessa famiglia, non identificati.

Quando si è diffusa la notizia dell’arresto, un altro ex presidente iraniano, Mohammad Khatami, ha chiesto l’iummediato rilascio di tutti i detenuti (la polizia politica ha arrestato anche i feriti all’ospedale), come segno di pacificazione per alleggerire la tensione che si è impadronita dell’Iran.

Mentre la repressione continua, ora in modo strisxiante, con perquisizioni e arresti, il presidente Ahmadinejad, ha alzato la voce, intimando agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna di smettere di interferire nelle vicende interne dell’Iran. Lo ha riferito l’Isna, l’agenzia di stampa degli studenti iraniani.

Ahmadinejad ha detto: “In base alle vostre affermazioni, non farete parte del cerchio degli amici della nazione iraniana. Altrimenti, dovrete correggere i vostri atteggiamenti di interferenza”, ha detto un Ahmadinejad nella prima affermazione pubblica dopo il discorso con cui la Guida Suprema, Ali Khamenei, ne aveva sancito la legittimità come presidente della Repubblica Islamica e dopo le proteste dell’opposizione e della piazza che invece lo hanno ancora una volta messo in discussione. Ieri, in una giornata segnata dalle violenze, Ahmadinejad si era limitato a “ringraziare” Khamenei.

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