Iran/ Violenti scontri tra manifestanti e polizia, tre morti, decine di arresti, Mousavi ai domiciliari, Ahmadinejad, ”elezioni oneste”

Pubblicato il 14 Giugno 2009 - 10:08 OLTRE 6 MESI FA

Violente proteste e scontri di migliaia di dimostranti con la polizia sono proseguiti  domenica a Teheran dopo l’annuncio della vittoria del presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad sul suo sfidante riformista Mir Hossein Mousavi, a quanto riferisce il New York Times. Secondo la tv satellitare Al Arabiya  nei tafferugli della notte tra sabato e domenica tre manifestanti sarebbero rimasti uccisi.

In una conferenza stampa Ahmadinejad ha dichiarato che le elezioni sono state ”oneste” ed ha deriso gli avversari riformisti che lo accusano di brogli. ”Hanno speso un monte di soldi nella campagna elettorale ed è naturale che ora siano delusi e arrabbiati”, ha detto.

Quanto al programma nucleare ha affermato che si tratta di ”una disputa del passato” e che esso continuerà invariato durante il suo secondo mandato. Ahmadinejad ha poi detto che se qualsiasi Paese attaccase l’Iran se ne pentirebbe.

Mousavi, a quanto riferisce l’Ansa, è “praticamente agli arresti domiciliari“, perché gli è impedito di avere contatti con attivisti politici. Lo ha detto  Rajab Ali Mazrui, dirigente del principale raggruppamento riformista, il Mosharekat, con cui ieri lo stesso Mussavi avrebbe dovuto avere una riunione poi cancellata.

Alcune banche, un ufficio della compagnia pubblica delle telecomunicazioni e chioschi per la vendita di giornali sono stati attaccati oggi dai manifestanti in un’area centrale di Teheran. Lo ha riferito all’ANSA un testimone oculare, secondo il quale nelle sedi di tre banche è stato appiccato il fuoco.

Almeno cento riformisti sono stati arrestati. Tra loro vi è anche il fratello dell’ex presidente Mohammed Khatami, secondo quanto ha denunciato  Mohammed Ali Abtahi, che fa parte del gruppo dei riformisti. ”Sono stati portati via dalle loro case nella notte”, ha detto Abtahi, aggiungendo di aspettarsi che nelle prossime ore vengano effettuati altri arresti.

Sabato il ministero dell’interno – controllato da Ahmadinejad – ha annunciato i risultati delle elezioni presidenziali svoltesi venerdi: al presidente uscente sarebbe andato il 62,2 per cento dei voti, contro il 34 per cento di Mousavi. Questi, principale sfidate di Ahmadinejad, ha denunciato irregolarità e brogli.

Secondo il New York Times, Mousavi ha detto chiaramente che non accetta il risultato del voto ed ha chiesto a tutti i suoi sostenitori di opporsi ai brogli. A Moussavi ha replicato indirettamente la Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, dicendo che Ahmadinejad è “il presidente di tutta la nazione” ed esortando i sostenitori dei candidati sconfitti alla “calma e pazienza“.

Khamenei ha poi manifestato ancora una volta il suo appoggio al leader ultraconservatore: “I 24 milioni di voti per il presidente dimostrano la reale partecipazione che garantisce il progresso del Paese. Mi congratulo con il popolo per questo grande successo e chiedo a tutti di essere riconoscenti per questo dono divino”.

Secondo notizie non confermate, in giornata dovrebbe aver luogo a Teheran una marcia di riformisti in segno di protesta contro quelli che considerano i brogli e le irregolarità che hanno portato alla imprevista sconfitta del loro candidato, Mousavi.