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Iraq/ L’esercito americano si ritira dai centri abitati. Passaggio di consegne con esercito e polizia iracheni per il controllo della sicurezza nelle città

di Warsamé Dini Casali |29 Giugno 2009 13:16

Da martedì centoventimila uomini di esercito e polizia iracheni proteggeranno il paese. Sostituiscono le truppe americane che dal 30 giugno si ritirano dai centri abitati mettendo in atto il piano di disimpegno in Iraq dell’amministrazione Obama.

Lo spot della televisione di stato Al Iraqiya celebra il “giorno della vittoria”, la liberazione: in 30 secondi sono condensati 6 anni di guerra civile, l’abbattimento del dittatore Saddam, il ritorno a libere elezioni, la ripresa di una vita normale. Il contributo dell’esercito americano resta sullo sfondo: gli oltre 4000 soldati Usa che hanno perso la vita durante la lunghissima campagna militare oggi pesano meno del ricordo dei 100 mila morti iracheni.

Per ora i 130 mila effettivi del contingente americano se ne rimarranno nelle basi intorno alle città. A Baghdad si fidano di Obama che ha promesso che a settembre cominceranno a smobilitare e l’anno prossimo se ne andranno tutti.

Solo domenica l’ennesima autobomba è saltata in aria vicino al parcheggio della polizia nella capitale. Quattro i feriti, tutti civili. Il passaggio di consegne mostra però che gli obiettivi sono stati raggiunti: ricon­quistare il territorio, addestrare sul campo le unità locali e riporta­re sicurezza nelle strade dove la mattanza tra sunniti e sciiti faceva cento vittime civili al giorno.

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