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Israele, crolla la fiducia nel governo Netanyahu. Nei sondaggi il controverso premier registra il dato peggiore

Israele, crolla la fiducia nel governo Netanyahu, ultime da Tel Aviv. I sondaggi sono impietosi.   

Mai così male negli ultimi vent’anni. Crescono in Israele i malumori nei confronti di una leadership accusata di non aver saputo prevedere e contenere l’attacco di Hamas. Nel mirino anche la gestione degli ostaggi.

Il premier “Bibi” – il più longevo della storia di Israele, 16 anni – è nella bufera. Non ha dubbi il medico Italo-israeliano Roberto Della Rocca, sicuro di interpretare il sentimento dei 20 mila italiani che vivono in Israele: “Netanyahu deve dimettersi o sarà rivolta popolare “.

SCINTILLE NEL GOVERNO
Bibi è incalzato dai suoi generali che gli contestano il modo di gestione della guerra. È sotto il fuoco amico.

L’accusa è diretta e pesante:”Netanyahu è responsabile del disastro politico-militare”. In un mese l’indice di fiducia nel governo sarebbe sceso di 8 punti. È pure incalzato da alcuni ministri in procinto di dimettersi.

Insomma non sembra avere il sostegno che in genere raccolgono i leader di un Paese in guerra. Viceversa il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di Stato Maggiore dell’esercito, Herzi Halev, ci tengono a precisare come i tre stiano lavorando “in stretta e piena collaborazione”.

Di più: che “c’è piena,mutuale fiducia e una chiara unità di intenti” e per invitare i media a evitare “pubblicazioni false”.

LA VISITA DI MACRON E MELONI
Netanyahu si aggrappa ai leader occidentali come Macron e la Meloni.  E naturalmente a Biden.

Ha ribadito, nel corso della sua visita a Gerusalemme, il leader francese:” La lotta deve essere senza pietà ma non senza regole perché siamo delle democrazie che lottano contro i terroristi, rispettano il diritto della guerra e assicurano l’accesso umanitario. Siamo le democrazie che non prendono di mira dei civili ne’ a Gaza ne’ altrove”.

Macron ha ripetuto quello che aveva detto domenica scorsa Giorgia Meloni cioè “ piena solidarietà” a Israele dopo il gravissimo attacco di Hamas del 7 ottobre scorso”.

Bibi è pressato perché attui una tregua umanitaria per consentire l’accesso degli aiuti a Gaza e l’uscita degli ostaggi dal territorio. Il capo del governo israeliano ribadisce, a sua volta, il dovere di smantellare “ la macchina del terrore”.

E ha aggiunto:” I bambini ebrei sono stati costretti a nascondersi nelle soffitte proprio come Anna Frank dai nazisti”.

Da Washington Joe Biden non solo ha ribadito l’impegno americano per la liberazione di tutti gli ostaggi ma anche ha garantito l’arrivo degli aiuti umanitari nella Striscia .

Nel contempo il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’invio di soldati nella regione, per deterrenza alle minacce iraniane. L’Italia e gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per evitare una escalation.

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