Israele/ Due giorni di interrogatori per il razzista ministro degli esteri Lieberman indagato per corruzione e frode

Appena insediato quale nuovo ministro degli esteri israeliano, Avigdor Lieberman, il moldavo capo del partito di estrema destra razzista, i cui voti sono detrminanti per il neo governo di Benjamin Netanyahu,   è stato sottoposto a due tornate di interrogatori, giovedì di 7 ore e venerdì di 5, da parte degli investigatori che indagano su transazioni affaristiche sospette. Un terzo round è previsto per la settimana prossima.

Un portavoce della polizia ha dichiarato che Lieberman è stato sentito perchè sospettato di corruzione, frode e riciclaggio di denaro. Una delle accuse di cui è sospettato riguarda una tangente che avrebbe ricevuto tramite la ditta di consulenza della figlia Michal. Gli inquirenti hanno interrogato anche la figlia e l’avvocato difensore di Lieberman.

Il ministro nega ogni addebito ed afferma che le accuse rivoltegli sono motivate politicamente. La portavoce di Lieberman, Irena Etinger,  ha detto che durante gli interrogatori il ministro «ha cooperato pienamente».

Lieberman – figura controversa, più volte accusato di razzismo, a capo del partito di estrema destra Yisrael Beitenu (Israele è la nostra casa) – è entrato a far parte della coalizione formata dal primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo che il suo partito è giunto terzo alle elezioni del 10 febbraio.

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