Italia Viva alla resa dei conti. Il leader Renzi nella bufera: 300 ribelli lo hanno invitato a mettersi da parte. L’hanno anche messo nero su bianco. Sono i dirigenti locali del partito fondato dall’ex premier nel 2019. Un partito di centro derivato dal Pd all’insegna del Riformismo, Europeismo, Liberismo; nove seggi alla Camera, 7 al Senato e uno all’Europarlamento. Correvano i tempi del Governo Conte 2 che Italia Viva appoggiava con diversi fuoriusciti dal Nazareno, in testa i suoi quattro moschettieri: Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti, Davide Faraone e il napoletano Gennaro Migliore. Senza dimenticare Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, due donne con esperienza da ministro. Coordinatore nazionale tuttofare il triestino Ettore Rosato, un veterano della Politica: Dc negli anni Novanta, poi tre salti calcolati (Ppi, Dl,Pd); oggi è il vice di Calenda.
Italia Viva, caduto Conte, ha appoggiato il suo successore Mario Draghi che ha premiato il bel gesto con un vice ministro (Bellanova) ed un sottosegretario (Scalfarotto). Nel frattempo maturavano i primi scricchiolii, poi i clamorosi abbandoni in direzione Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia. E siamo arrivati al “requiem” odierno.
Dopo le Europee Matteo Renzi ha corteggiato Elly Schlein senza avvertire i propri dirigenti, soprattutto del Centro-Nord; e qui il partito ha i numeri più importanti. I malumori dilagano. Si vocifera di un clamoroso esodo verso Azione. Ma l’imminenza delle vacanze potrebbe congelare la ribellione. Resta la richiesta di un Congresso con l’orizzonte di costruire un Terzo Polo centrista alternativo al bipolarismo. E soprattutto resta il convincimento che è possibile un disegno autonomista centrista.Di qui la domanda di fondo: caro Renzi da che parte stai? Sappi che una alleanza organica col Centrosinistra è una virata di 180 gradi rispetto alla linea portata avanti dal Congresso che ti ha eletto nell’ottobre scorso fino alle liste europee. Questo è inaccettabile.
I ribelli fanno notare tutti i guai prodotti dai personalismi incrociati tra Renzi e Calenda. Qualcuno scomoda addirittura Aristotele che avvertiva che la concezione personalista priva la società politica di una finalità propria. Trascende il bene dei suoi membri che sono le persone. I ribelli stanno già raccogliendo le firme per inchiodare il leader alle sue responsabilità. La base oltretutto non riesce a mandar giù l’abbraccio galeotto che Matteo ed Elly si sono furbescamente scambiati lo scorso 16 luglio alla Partita del cuore sul campo dell’Aquila (assist di Renzi e gol della Schlein). E si domanda: quell’abbraccio dove ci porterà?