James Watson, l’uomo che decifrò il Dna: “Entro 10 anni cure efficaci per i tumori”

James Watson, l’uomo che nel 1953 scoprì la doppia elica del Dna, è in Italia in questi giorni per annunciare la sua partecipazione alla quinta conferenza mondiale “Il futuro della scienza”, dedicata quest’anno alla “rivoluzione del Dna” che si terrà a Venezia tra il 20 ed il 22 di settembre.

Wattson, 81 anni, ha dedicato tutta la vita alla ricerca medica e genetica, ma i risultati della sua scoperta, per la cura di malattie come i tumori, tardano ad arrivare: «Scienza è sinonimo di attesa – dice Wattson – e noi non dobbiamo preoccuparci: la strada è quella giusta. Dalla genetica avremo ancora nuovi eroi e notizie bomba. La cosa più entusiasmante che oggi a un uomo sia concessa è leggere il proprio Dna. Nel codice genetico c’è l’essenza di noi esseri umani, le nostre istruzioni per l’uso. Se dovessi scegliere tra viaggiare nello spazio e conoscere il mio genoma, non esiterei un istante».

Saranno i tumori, secondo il premio Nobel del 1962, il primo campo della medicina a beneficiare della rivoluzione tecnologica che sta abbattendo i costi della genetica. «È grazie agli studi sul Dna che già oggi conosciamo le cause del cancro a livello molecolare. Nei prossimi dieci anni le diagnosi basate sulla genetica ci faranno penetrare fino in fondo nell’essenza del cancro, dandoci terapie più efficaci. Nel nostro obiettivo ci sono cellule dalla natura così particolare come le staminali».

Anche Maria Ines Colnaghi, direttrice dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro che collaborerà alla conferenza di Venezia con un simposio su tumori e genetica, fa il punto sui benefici concreti della ricerca sul Dna nella cura del cancro. «Già oggi sappiamo individuare le persone con particolari geni che hanno una predisposizione alta ad ammalarsi di cancro. I tumori ereditari coprono circa il 10% del totale dei casi. Controlli costanti, prevenzione a base di farmaci e diagnosi precoce permettono di tenerli a bada. E a ogni paziente negli istituti oncologici italiani viene fornita una diagnosi molecolare per individuare la cura migliore».

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