ROMA – Jeffrey Epstein miliardario finanziere già condannato per adescamento minorile, per anni si è vantato di essere il proprietario della più grande abitazione di New York ma ora è stato di nuovo arrestato travolto dallo scandalo di abusi su minori e si trova in una struttura decisamente più grande: il Metropolitan Correction Center nel centro di Manhattan, lo stesso penitenziario dove è detenuto Joaquin ‘El Chapo’ Guzman.
Epstein, un ricco gestore di hedge fund che un tempo aveva collaborato con l’ex-presidente Bill Clinton, il principe Andrea e il presidente Donald Trump, oggi si dovrà presentare davanti a una corte federale di Manhattan e gli avvocati probabilmente presenteranno il 66enne miliardario a rischio di fuga e chiederanno che venga negata la cauzione.
Se giudicato colpevole, secondo quanto riporta il Daily Beast, rischia di passare 45 anni dietro le sbarre, ovvero il resto della sua vita in cella. Epstein verrà accusato di aver sfruttato decine di ragazzine di circa 14 anni pagandole in contanti per massaggi e poi molestandole o abusandole nella sua casa nell’Upper East Side o nella sua villa a Palm Beach, non lontana da quella di Trump.
Lo schema attuale è uguale a quello del 2007, scoperto dalla magistratura della Florida: Epstein faceva viaggiare le minorenni sul suo jet privato e poi le molestava nelle sue case di lusso. In quella circostanza, il miliardario riuscì a patteggiare un accordo segreto che prevedeva 18 mesi di carcere e 12 di arresti domiciliari. Ha scontato 13 mesi della condanna in un’ala privata di un carcere di Palm Beach, e grazie a un “permesso di lavoro” gli era consentito di uscire per 16 ore al giorno nonostante avesse abusato di 30 minorenni.
Si dichiarò colpevole solo di due accuse per prostituzione e fu registrato come “sex offender”, ottenendo tuttavia l’immunità per sé e i suoi complici. A febbraio, un giudice federale della Florida ha stabilito che l’accordo era illegale poiché le vittime all’epoca non erano state informate.
I documenti sono stati desecretati e quasi tutte le donne affermano che in quel periodo erano minorenni, alcune al momento degli episodi avvenuti tra il 1999 e il 2005 avevano appena 13 o 14 anni, e che i cosiddetti massaggi si concludevano con sesso orale in cambio di denaro. La desecretazione dei documenti con i nomi delle persone coinvolte, potrebbe essere motivo di imbarazzo, se non far tremare, politici, manager e leader non solo americani. (Fonte: Daily Mail).