Joseph Brooks/ Il settantunenne premio Oscar accusato di violenza sessuale su aspiranti attrici: le avrebbe adescate con la scusa di una parte, fatte bere e poi violentate

Il volto pallido, scavato, il fisico esile più del solito e uno sguardo incredulo e rassegnato di chi sembra non aver capito ancora bene quanto gli stia accadendo.

Joseph Brooks

Si regge in piedi a forza, Joseph Brooks, ebreo – americano, sceneggiatore, regista, compositore, produttore e oggi anche “stupratore”. Questo è quanto crede il procuratore distrettuale Robert Morgenthau, il mastino di Manhatthan, ormai agli sgoccioli del suo mandato, famoso perché, quando agguanta una preda, difficilmente se la fa scappare.

Celebre per aver vinto l’Oscar nel 1978 con la canzone “You Light Up My Life”, Tu accendi la mia vita, di cui è nota l’interpretazione di Debby Bone, nel gennaio 2009, Joseph Brooks è stato accusato di molestie sessuali da ben dieci donne aspiranti attrici.

Raccontano tutte la stessa versione, le presunte vittime: con la promessa di ambite parti nei suoi prossimi film, Brooks, le adescava  su “Craigslist”, le conduceva nel suo appartamento, con la complicità della sua assistente personale Sleazy e poi, dopo averle fatte bere e rese così più docili ai suoi intenti, le violentava.

Stupri, aggressioni, abusi sessuali, perfino rapporti anali. A dispetto dei suoi settantuno anni e dell’ictus avuto nel mese di aprile del 2008, sono 91 gli episodi avvenuti fra marzo 2005 e aprile dello scorso anno che lo vedono coinvolto.

Alcune delle donne di età compresa fra il 18 e i 30 anni che Brooks avrebbe condotto nel suo appartamento e poi stuprato arrivavano a New York direttamente dalla California, dalla Florida, da Washington e dall’Oregon.

Tutte al richiamo di “Baby, farò di te una stella”.

«Per la maggior parte – dichiara l’Assistente Procuratore Distrettuale Maxine Rosenthal – erano persone che leggono un annuncio e pensano che questa potrebbe essere la grande occasione per diventare una star». Si sente sollevata Loretta Spruell, 23 anni, dello Stato di Washington, che dichiara: «Sono contenta che si trovi la responsabilità di tutte le vite che ha distrutto e che gli venga impedito di ferire ancora».

Joseph Brooks ha davvero commesso quei crimini? Può una donna di buona costituzione, energica e bella, un’attrice, insomma, essere resa così impotente dal vino tanto da non riuscire a difendersi da un uomo di oltre 70 anni, debilitato e malato? O Brooks era così malefico e disperato da tirare fuori energie mai viste, forse con l’aiuto di “viagra” e “cialis” per poter assaltare le sue prede alcolizzate con la scusa di una parte nei film?

Tutto è possibile, ma una cosa è certa: da chi vuole costruire un residence sul terreno di famiglia, a chi vuol fare l’attrice, in tutto il mondo, chi sostituisce con le promesse il contante, corre un rischio non da poco.

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