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Kiwi senza pelo, ricerca “infruttuosa”: punta a top 10, ma sapore al kerosene…

di admin |30 Marzo 2014 18:23

Kiwi senza pelo, ricerca “infruttuosa”: punta a top 10, ma sapore al kerosene…

ROMA – La nascita del kiwi senza pelo si è rivelata “infruttuosa” per un gruppo di scienziati della Nuova Zelanda. Nella varietà di frutto geneticamente modificata l’assenza della caratteristica peluria ha visto l’arrivo invece di un sapore al kerosene, non proprio invitante. O ancora mancanze di colore, o sapore troppo insipido. Risultati ancora ben lontani dall’obiettivo di un frutto che conservi il suo sapore, ma che goda di una buccia commestibile o facile da sbucciare.

Il kiwi ha conquistato le tavole di italiani e non, entrando a far parte di una sana e colorata colazione. Ma quella peluria, che è una delle sue caratteristiche, lo rende a volte non troppo appetibile. Così la Zespri, società della Nuova Zelanda, ha deciso di creare un kiwi senza pelo.

 Lain Jager, capo esecutivo del Zespri Groups Ltd, ha spiegato al Wall Street Journal:

“Se guardiamo la lista dei 10 frutti più mangiati al mondo, 6 di questi sono prodotti facili da mangiare. Avere quindi un prodotto subito mangiabile, come un kiwi senza peluria da dover sbucciare, sarebbe fantastico”.

La Zespri ha così deciso di investire milioni di dollari nella ricerca sui kiwi per cercare di sostituire quella peluria marrone, che necessariamente va eliminata a suon di coltello, con una buccia commestibile come quella di mele, pere o uva. Oppure una buccia facile da eliminare, come quella di banane e mandarini. 

Se gli investimenti e la ricerca vanno avanti, per la Zespri i risultati non sono stati ottimali. La società si avvale della collaborazione di Elizabeth Popowski, impiedagata del New Zealand Institute of Plant & Food Research, che spiega come l’incrocio genetico tra kiwi e uva non abbia dato particolari risultati.

La Poposwki, che nella ricerca ha anche il ruolo di “assaggiatrice”, spiega che oltre al problema della buccia c’è quello del gusto: alcuni dei 30 kiwi al giorno assaggiati da maggio a ottobre, periodo della raccolta, l’hanno ridotta inevitabilmente in lacrime, non certo di gioia ma di disgusto. Tanto che il sapore di questi frutti ibridi oscilla dalle caramelle al kerosene.

Se uno dei kiwi modificati aveva una pelle bianca e un interno color smeraldo, il suo sapore ha lasciato deluso, spiega no dei ricercatori: “Sembrava un semplice ortaggio, insipido e affatto dolce”.

Sono molte le varietà di kiwi che i ricercatori stanno studiando e la Nuova Zelanda non scoraggia certo i loro esperimenti: per l’economia del Paese infatti il kiwi vale un traffico di 1 miliardo di dollari tra produzione ed esportazione e una nuova varietà, quella senza pelo e facile da mangiare, potrebbe essere la svolta per aumentare le esportazioni e il fatturato di un frutto sano che facilmente, secondo la Zespri, entrerebbe nella top 10 dei più amati.

Se l’idea è rilanciare la nuova immagine del kiwi, non tutti però potrebbero apprezzare una “ceretta” alla sua buccia. Hinerangi Vaimoso, manager di Auckland, davanti alla possibilità di un kiwi “nudo” proposta dal Wall Street Journal ha storto la bocca: “Mi piace il kiwi classico. Con la buccia e tutto il resto”. Investire tanto denaro per creare un nuovo frutto, si rivelerà un mercato vincente? La sfida della Zespri resta aperta.

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