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La Cisl: permesso di soggiorno premio a chi denuncia il datore di lavoro “clandestino”

di Alberto Francavilla |23 Luglio 2009 19:13

La Cisl incassa la regolarizzazione in arrivo su colf e dabanti e rilancia: propone un permesso di soggiorno per i lavoratori stranieri che denunciano il datore di lavoro che si rifiuta di regolarizzarli. L’idea è stata lanciata del responsabile del dipartimento politiche migratorie della Cisl di Milano, Maurizio Bove, che giudica il “pacchetto sicurezza” del governo un «un provvedimento pasticciato e ideologico che sta provocando gravi problemi».

«In questi giorni – ha spiegato Bove – ai nostri sportelli per l’immigrazione fioccano le segnalazioni da parte di colf e badanti che vengono lasciate a casa perché i datori di lavoro non vogliono spendere i 500 euro previsti dalle procedure per la regolarizzazione». Così come la racconta Bove è improbabile. Il rifiuto a regolarizzare non nasce da quei 500 euro ma dal fatto che, dopo la regolarizzazione, il datore di lavoro dovrà regolarmente appunto pagare stipendi, ferie, contributi, tredicesime e liquidazioni. Cosa che a una buona parte degli italiani che utilizzano colfe badanti piace molto poco.

Non ha molta speranza di essere accolta la proposta della Cisl, però ha il pregio di mettere in luce l’altra faccia della medaglia clandestinità, quella che conviene agli italiani perchè fa loro pagare di meno. Quel che Bove non dice, ma non tocca neanche a lui, è la nascita di un nuovo mercato “interetnico”: clandestini che offrono ben più di 500 euro a italiani perchè li “assumano”, almeno per finta e sulla carta. E italiani che chiedono e si fanno pagare ben più di 500 euro.

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