La Corte Penale internazionale punta a Gheddafi

BRUXELLES 13 MAG Il procuratore – BRUXELLES, 13 MAG – Il procuratore della Corte penale internazionale dell'Aja, Luis Moreno Ocampo, chiedera' lunedi' prossimo ai giudici del tribunale di spiccare mandati di arresto per crimini contro l'umanita' contro ''tre persone che sembrano avere la responsabilita' maggiore'' per le violenze commesse contro il popolo libico. I nomi dei tre responsabili saranno resi noti solo lunedi', ma e' pressoche' scontato che nel mirino di Ocampo ci sia il colonnello Muammar Gheddafi insieme a suo figlio Saif Al-Islam. ''Le prove raccolte giustificano una richiesta di arresto per due categorie di crimini contro l'umanita': la morte e la persecuzione'', riferisce l'ufficio del procuratore. ''Le prove mostrano che le forze di sicurezza libiche hanno condotto attacchi sistematici e su grande scala contro la popolazione civile''. Esisterebbero inoltre informazioni ''pertinenti'' su crimini come lo stupro e attacchi compiuti contro cittadini del nord africa, immigrati in Libia. Ma spettera' ai giudici della Corte accogliere o meno la richiesta di Louis Moreno Ocampo, per il quale il conflitto libico ha fatto finora migliaia di morti e obbligato 750 mila persone a fuggire. La decisione dovrebbe essere presa entro maggio. Parlando a New York, a margine del consiglio di sicurezza dell'Onu, il 4 maggio scorso, Ocampo aveva detto di aspettarsi una decisione della Corte in tempi brevi, ''nelle prossime settimane''. Con la richiesta del procuratore, l'isolamento internazionale del rais e' destinato ad accentuarsi ulteriormente. Per il ministro degli esteri Franco Frattini, con il deposito dell'incriminazione per Gheddafi i margini ''di trattativa verrebbero meno'' e ''scatterebbe per tutti gli Stati, anche quelli vicini, l'obbligo di arrestare'' il colonnello. La Nato, che negli ultimi giorni ha sferrato attacchi a ripetizione contro il complesso di Bab al-Aziziya dove il rais ha una sua residenza-bunker, ha detto che la decisione della Corte non cambiera' il mandato della missione militare. ''Gheddafi non e' un nostro target in quanto individuo'', ha detto il tenente colonnello Mike Branken. ''Il nostro mandato e' proteggere la protezione civile e a questo per ora ci atteniamo'', ha aggiunto. La Nato ha ribadito di non avere informazioni sullo stato di Gheddafi. Frattini ha dichiarato di ritenere credibile che il rais sia ferito.

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