Domanda del giorno: la festa della donna continua ad avere un senso? Sì, ce l’ha. Elly Schlein e Giorgia Meloni – da sponde opposte – concordano. Elly dieci giorni fa lo ha detto parlando della sua sorprendente scalata al Pd con una frase-slogan ad effetto (“Non le hanno viste arrivare”); Giorgia, pur nelle turbolenze del momento, ha trovato il tempo per sottolineare il grande salto che le donne hanno fatto in quest’ultimo anno:”Voglio dire alle italiane che il fatto di essere quasi sempre sottovalutate è un grande vantaggio, perché si’, spesso non ti vedono arrivare “.
Stesso concetto, quasi le stesse parole, per evidenziare un cambiamento epocale; un balzo alla Larissa, impensabile fino a pochissimi anni fa. Traguardi francamente impensati quanto clamorosi. In tutti i settori: politica, sport, scienza, cultura, imprenditoria, comunicazione. Allora tutto bene? Nossignori, bene un corno. Parliamone.
Occupazione in ritardo
Il tasso medio di occupazione è intorno al 50%; vent’anni fa si attestava sul 45%. Non di più. Comunque sempre al di sotto di quello maschile, calcolato sul 70%. Oggi solo pochi settori hanno un tasso superiore del 50%, ad esempio la ricerca. Cito il gruppo Menarini che ha 17.800 dipendenti e oltre la metà sono donne. Dunque una rarità. E allora? Bisogna aggiornare la cultura aziendale e puntare sulla inclusività, sul valore. Il retaggio del passato sembra in via di esaurimento. Sembra.
Violenza sulle donne, numeri preoccupanti
Non ci siamo. Non basta lo sciopero in 37 città contro la violenza maschile, purtroppo. Non bastano le piazze colorate di fucsia , le parate dei movimenti (femminista, transfemminista), gli slogan “Non una Di Meno”. Lo slogan di quest’anno è tranciante:” Se ci fermiamo noi, il mondo si ferma”. Comunque va ricordato che lo sciopero comprendeva la guerra, il disastro ecologico, l’inflazione ma anche l’ideologia “Dio, patria e famiglia” del Governo e contro ogni forma di discriminazione e di razzismo. Uno sciopero per reclamare un aborto libero e gratuito, un reddito di autodeterminazione, un welfare pubblico e universale, per la libera circolazione delle persone.
Festa della donna? Il femminismo annacquato è ”inutile”
C’è ancora molto da fare per una parità di genere. Una delle cose più positive di questo periodo in cui i social hanno un ruolo così rilevante, è che per la prima volta, temi come questo, che in passato erano trattati in maniera più elitaria, ora sono diventati popolari. Se ne parla ogni giorno. Avanza la necessità di avere un futuro più paritario e egualitario per le donne e, in generale, per chi si sente marginalizzato. C’è tanto da fare e non servono pensieri di femminismo annacquato. Manca nel nostro Paese un sistema egualitario. Ancora troppe poche donne in ruoli alti, di potere, nei vertici. Ha fatto rumore, in Rete, la premier Meloni: ”Presto una donna al Quirinale“. Il vento in effetti sta cambiando.