«In tale occasione – spiega Lupi – i cantanti, provenienti da tutte le regioni italiane e selezionati dalle varie case discografiche, si dovranno esibire davanti al pubblico televisivo del Festival di Sanremo con canzoni nuove, eseguite in lingua regionale. Al vincitore della gara sarà assegnato un premio specifico, denominato “Premio Festival della Canzone Italiana categoria Lingue Municipali”».
Questa iniziativa, prosegue Lupi «non vuole essere contro qualcosa ma a favore della valorizzazione della cultura, della storia e delle tradizioni che ogni singola regione italiana ha il dovere di mantenere, promuovere e non disperdere, anche attraverso l’uso delle varie lingue dei nostri popoli». Toccherà alla Rai, ai discografici, ai cantanti decidere. In caso affermativo non è chiaro se saranno predisposti corsi di aggiornamento di dialetto per chi canta. E quale potrebbe essere la risposta del pubblico e dei pubblicitari di fronte alla serata in cui Sanremo si veste da sagra di paese? Tutto da decidere anche sulle modalità e il regolamento: quali i dialetti ammessi, anzi obbligatori: uno per Regione? O uno per città? Se sarà, la notte del dialetto sarà una lunga notte.