LA MAGGIORANZA SILENZIOSA

di Martina

Sto con la maggioranza silenziosa che dovrebbe invece scendere in piazza pro-Gelmini e difendere scelte impopolari (per la sinistra popolare) che rappresentano invece un segnale concreto per una vera riforma della scuola, cacciando i fannulloni: professori e alunni, i rivoluzionari della prima ora: tutto fa brodo pur di non studiare per gli alunni, e per i professori pensare alla scuola come il mezzo migliore per marcare visita e allungare le ferie. Banale, semplicistico, demagogico. Pensala come ti pare. Resto della mia idea e come me tanti altri. Ma proprio dalle cose semplici come il rispetto delle regole, dell’autorità e del convivere in modo civico e civile, credo si possa ricostruire una società migliore. E perché allora non partire dalla scuola? Ma per la sinistra, l’importante è far casino, essere contro comunque. Volersi riaffermare a tutti i costi in difesa dei deboli e dei diseredati (quando ne ha avuto occasione al governo ha fatto esattamente il contrario) attraverso la piazza perché probabilmente la tv, quelli di sinistra non l’accendono.
Anche Walter ci è caduto. Ricordo all’inizio della sua ascesa, promise di non demonizzare l’avversario per affermare le ragioni di un nuovo grande partito democratico. Ti dirò che ci avevo quasi creduto in quello che diceva allora. Oggi è caduto anche lui nell’anti-berlusconismo a tutti i costi, giusto per recuperare un po’ di credibilità rispetto a quanto, in poco tempo, il governo di centrodestra ha fatto rispetto ai due anni del centrosinistra, che proprio lui ha poi impallinato. Esorto, quanti la pensano come me, e sui giornali se ne stanno accorgendo in tanti, ad alzare la testa e far vedere quanti siamo. La maggioranza sarà silenziosa ma non è scema, e proprio perché tale, nel segreto dell’urna farà sentire di nuovo la propria voce. Eppure c’è qualcuno che non accetta ancora oggi di essere scomparso dal panorama dei partiti grazie a quella politica di contestazione sempre e comunque, e afferma che è ancora necessario un partito comunista. Sì, per mandare Vladimir sull’isola dei penosi. Ma qualcuno glielo dice di andare a lavorare seriamente a questi?

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