LA QUESTIONE MORALE E LO SPECCHIO

di Giuseppe

Quando sento i politici o i giornalisti parlare di "questione morale", di "disaffezione degli Italiani nei confronti della politica", di "scollamento" tra politica e palazzo, divento inquieto. Da anni io continuo a ripetere che in Italia la democrazia funziona perfettamente. Sinceramente, guardiamoci in faccia noi, prima di prendercela con la casta. Perché mai un popolo che ha nel proprio Dna il dipende, il distinguo, l'eccezione alla regola (viatici formidabili di corruzione, concussione, questione morale e quant'altro) perché mai, dicevo, un siffatto popolo dovrebbe avere per rappresentanti gente inflessibile, rigida, moralmente ineccepibile, che non guarda in faccia nessuno? Quale perverso meccanismo – antidemocratico, a questo punto – dovrebbe portare a una cosa del genere? Quando si parla di scollamento tra "la politica" e "la gente", di cosa ci scandalizziamo? Del muro che la politica creerebbe tra le istituzioni e noi? Ma siamo sicuri che tra noi e i politici ci sia un muro, e non uno specchio (al limite deformante)?

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