La questione sud. Berlusconi promette soldi e “un piano innovativo per il rilancio del meridione”. Lombardo contento, ma la Lega attacca gli sprechi del Mezzogiorno “piagnone”

Un altro piccolo graffio a Berlusconi dai deputati meridionali del Popolo delle Libertà. Il governo è stato battuto alla Camere su un ordine del giorno Pdl-Pd presentato da due deputati siciliani, Fabio Granata e Antonino Russo, che impegna il governo «ad individuare la città di Palermo come sede del Forum permanente sullo sviluppo nell’area del Mediterraneo».

Si riapre la falla del Mezzogiorno, che il premier aveva provato a tappare promettendo lo sblocco dei Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) e un poco specificato «piano innovativo per il rilancio del Sud». Il fermento dei rivoltosi dell’Mpa di Lombardo si fa sentire, nonostante da Roma a Palermo i palleggi sulle spese si alternino da giorni.

E proprio da chi lamenta da tempo l’assenza del governo al Meridione arriva un assenso alle parole di Berlusconi: il leader del Movimento per l’autonomia apprezza il “ghe pensi mi” al Sud del premier e lascia aperto uno spiraglio di speranza: «Mi sembra una cosa molto buona. L’importante adesso è andare avanti con quanti ci credono ma non in maniera strumentale, perchè la politica è venire incontro alle esigenze reali delle persone».

Nelle parole di Lombardo non c’è nessun riferimento al vecchio sud spendaccione, alla Sicilia che manda in rosso le casse dello Stato. E a rimettere in ballo lo scheletro nell’armadio dei siciliani, ci pensa il leghista e viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli: «Se deve nascere il Partito del Sud per l’antico meridionalismo piagnone allora non ci siamo proprio».

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