Guido Rampoldi su Repubblica ci consegna un quadro dell’Afghanistan alla vigilia delle elezioni presidenziali del 20 agosto. La natura di candidati, liste, programmi non può prescindere dal clima di odio e di paura alimentato dalla contrapposizione con i talebani.
“Il colonnello in pensione Din Rahmani stamane si presenta all’elettorato con gran parte di quel che possiede: un doppiopetto celestino, occhiali cerchiati e una bicicletta di fabbricazione cinese. Si ferma ai margini del bazar, smonta, prende dal portapacchi duecento volantini, o più esattamente fotocopie, e spiega ai passanti perché dovrebbero votarlo nelle presidenziali del 20 agosto. Velleitario, patetico. […]